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A “Taverne Vietri” premio Thalia evento turismo rurale

24/08/2013

Le “Taverne di Vietri” – 95esimo “attrattore turistico”, ultimo arrivato (secondo il censimento realizzato in Basilicata dall’Istituto Tedesco Qualità Finanza, su dati Istat e Tripadvisor 2013) – è stato insignito del Premio Thalia “migliore evento del turismo rurale 2012”. La consegna del Premio nelle mani del sindaco Carmine Grande è avvenuta ieri alla presenza dell’assessore regionale al Turismo Marcelllo Pittella durante un incontro-dibattito che ha aperto la terza edizione delle Taverne.
Per il Centro Studi Turistici Thalia – ha spiegato il segretario Arturo Giglio – l’evento attraverso il quale Vietri ha ritrovato la sua antica vocazione di ospitalità in uno spettacolo itinerante lungo il percorso più bello del centro storico è stata la sorpresa più interessante dell’estate lucana 2012, che si replica quest’anno, per una serie di effetti-ingredienti che hanno innanzitutto riacceso un interesse sopito per le grandi potenzialità di turismo rurale, storico-ambientale-culturale ed enogastronomico, scrollandosi di dosso, una volta per tutte, l’etichetta di “turismo povero e marginale”.
Quanto alla situazione degli “attrattori”, nel numero – precisano gli operatori del Thalia - rientrano attrazioni culturali, musei, spettacoli dal vivo, Parchi letterari e naturalistici, ecc., con una valutazione media per la Basilicata pari a 4,75 (scala 1-5) e un punteggio totale (su 95, in attesa comunque dell’avvio del Volo dell’Aquila) pari a 440 punti che collocano la Basilicata al terz’ultimo posto per numero e punteggio acquisito. Siamo dunque in una fase “più che matura” per nuovi e vecchi attrattori turistici. La questione oggi non è certamente legata al numero o se crearne altri quanto alla loro promozione e ancor più alla loro commercializzazione perché visitatori e presenze di attrazioni sono ancora bassi (ancor più in un rapporto investimento pubblico-turisti stagionali).
L’obiettivo indicato dall’Assessore alle Attività Produttive-Turismo Marcello Pittella, di intercettare flussi turistici di nicchia, puntando su un turismo che regali emozioni – è stato sottolineato – si può considerare ampiamente centrato all’interno di una strategia intelligente, specie rispetto al recente passato quando non c’erano scelte di nicchia e tanto meno di attrazioni. Non è un caso che oltre alle “pagelle” lusinghiere dei turisti stranieri, raccolte da Confesercenti, per buona cucina e ospitalità ricettiva, un altro riconoscimento ci viene sempre dall’Istituto Tedesco Qualità Finanza che in tema complessivo di accoglienza ci assegna un bel 9 e mezzo e il primo posto nella classifica qualità degli alloggi.
Per gli operatori del Thalia i problemi sono essenzialmente: consorziare gli operatori specie dei comprensori che ospitano gli attrattori; realizzare l’itinerario Basilicata coast to coast attrazioni suddiviso per almeno tre “generi” (emozioni, spettacoli, cultura); definire pacchetti per soggiorni brevi (non solo fine settimana) con costi competitivi.

Intanto, la cultura di ospitalità ha come elemento le taverne del quartiere San Nicola che nel Viaggio in Basilicata (1847), titolo originale Journal of a Landscape Painter in Southern Calabria, pubblicato nel 1852, sir Edward Lear ha modo di descrivere nella sua sosta a Vietri. La cronaca di quel viaggio restituisce tratti inediti della Lucania. E' soprattutto la raccolta delle impressioni che i percorsi impervi delle montagne, le soste in “squallide” taverne (che invece a Vietri incantano il viaggiatore inglese al punto da annotare che è “in tutto il regno di Napoli è difficile viaggiare in un posto più delizioso di questo”), i soggiorni nei diversi paesi, le leggende , le feste e le tradizioni popolari, e gli incontri con la gente, a volte cordiale ed altre volte restia, destano nel genitluomo inglese e nel suo compagno di viaggio John Proby. Sir Lear e' affascinato da questa terra, sorpreso dall'animo della gente.
Lo spettacolo itinerante, in un palcoscenico che non ha bisogno di scenografie ma è in grado da solo di suggestionare il pubblico, sapientemente messo in scena da Tonino Iallorenzi e la sua creatura “Tam Tam”, sostenuto dall’Amministrazione Comunale e reso possibile da un progetto Leader Marmo-Melandro, fa rivivere le emozioni del viaggiatore inglese con musica, effetti speciali, ragazze danzatrici, voci narranti, giochi di luci. Ma il vero miracolo in grado, per incanto, di far tornare indietro nel tempo è quell’angolo di centro antico vietrese che affianca il Palazzo Briganti (che da solo merita una visita a Vietri) come protagonista principale insieme a vicoli, piccole case salvate dal terremoto 1980, che ricordano il migliore presepe napoletano. Uno scorcio di quartiere urbanistico rimasto intatto nei secoli, in parte sapientemente restaurato, dove c’erano le taverne di un tempo. A completare le suggestioni e a prendere gli ospiti per la gola, l’itinerario gastronomico con i piatti tipici della cucina vietrese che quest’anno è molto più ampio dell’estate 2012, si snoda lungo l’intero centro antico, trasformando piazzette in autentiche taverne e i vicoli in un magico percorso che prende i visitatori per la gola (da non perdere i cavatelli piccoli, il soffritto, gli struffoli, il capretto vietrese) gli stand dei produttori locali di mozzarelle, caciocavallo, formaggio, pane e pasta, vino robusto del Mosileo, e tanta musica popolare dal vivo.
Il sindaco di Vietri Carmine Grande (insieme all’assessore comunale al turismo Alessandro De Laurentiis) ha anticipato i progetti che insieme ad una quarantina di sindaci di aree rurali saranno presentati alla Regione per far in modo che le Taverne come altri eventi non si limitino ad una durata di pochi giorni ma diventino opportunità di sviluppo turistico, per l’economia locale e l’occupazione. Un impegno che l’assessore Pittella ha accolto come “sfida” da superare attraverso la concertazione di sindaci ed operatori turistici con la programmazione europea 2014-2020.



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