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A Matera l’incontro con la musica e la cultura tunisina nel segno del Festival Duni

20/11/2025

Saranno gli spazi di Ecoverticale di Matera ad accogliere uno degli appuntamenti più attesi della ventiseiesima edizione del prestigioso Festival Duni: sabato 22 novembre 2025 – a partire dalle ore 18.00 – la rassegna materana dedica una delle tappe dei suoi “Patrimoni Sonori” al dialogo tra culture. L’ampio evento “MALUF: l’incontro con la musica e la cultura tunisina” nasce dalla collaborazione tra lo stesso Festival Duni, la Fondazione Matera Basilicata 2019 ed Ecoverticale e gode del patrocinio del DIUSS dell’Università della Basilicata e dell’Associazione Universa Musica.

Un sabato suddiviso in tre momenti-chiave: un laboratorio di musica araba, un laboratorio di cucina araba e un concerto di musica tunisina.

Alle ore 18.00 il laboratorio di musica araba darà il via alla lunga programmazione di sabato 22 novembre: curato dai musicisti del progetto Maluf System, il laboratorio introdurrà i partecipanti ai ritmi e agli strumenti tradizionali del Nord Africa: darbuka, bendir e ta*.

Maluf System è un movimento post-revival della musica maluf, uno dei generi urbani più complessi della Tunisia. Il progetto esplora la rinascita del maluf nei contesti migratori, i suoi cambiamenti nella natura, le sue nuove trasmissioni e diffusioni, e promuove l'integrazione e l'identificazione musicale transnazionale di alcuni musicisti tunisini.

La partecipazione al laboratorio è gratuita e su prenotazione al seguente link: https://forms.gle/27Gevc9iNMXMcguZ8



Dalle ore 19.00, il laboratorio di cucina araba permetterà di esplorare le tecniche di produzione più recenti e le materie prime utilizzate attraverso l’esperienza di lavoro di grani antichi della società Cous Cous Amazigh di Marzouk Mejri a Tebourba, in Tunisia. Fondata nel 2010 “Amazigh” società si configura il primo presidio slow food dell’Africa settentrionale. Mejri mostrerà le tecniche di cottura e cucinerà il suo Cous Cous Amazigh (grano berbero) per i partecipanti e per il pubblico del concerto.



Tra il primo e il secondo laboratorio, sarà prevista la presentazione del progetto intitolato “Per una idea di ‘Osservatorio del Mediterraneo’”, un nuovo spazio di ricerca e cooperazione culturale e artistico-musicale nel percorso verso Matera 2026 - Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo. La presentazione vedrà la partecipazione di Rita Orlando (manager culturale della Fondazione Matera Basilicata 2019), di Francesca Sogliani (archeologia, Unibas), di Dinko Fabris e Vania Cauzillo (musicologia, Unibas), di Domenico Copertino e Vita Santoro (antropologia, Unibas) e di Saverio Vizziello (Festival Duni di Matera). L’evento gode del Patrocinio del Dipartimento per l’Innovazione Umanistica, Scientifica e Sociale in collaborazione con la cattedra di Storia della Musica dell’Università di Catania.



Alle ore 20.00, avrà inizio il Concerto di Musica Tunisina intitolato “Eddiwen” (“Canzoniere”): una antologia del repertorio Maluf che sarà presentata dai musicisti del Maluf System: Marzouk Mejri (ṭār, darbouka, tabla, al baladi, bendir, ney, zukra e voce) e Salvatore Morra (oud arabo, oud tunisino, chitarra e voce).

L’ensemble è costituito da due musicisti che suonano il liuto arabo standard (oud) in stile orientale, il ṭār_ (tamburello) e il tamburo a calice darbouka, un altro oud tipicamente tunisino, una chitarra e alcuni strumenti a fiato come ney e zukra. Le sinuose melodie della voce di Marzouk e i ritmi ipnotici delle percussioni con il fraseggio dell’oud di Salvatore si uniscono ai timbri mediterranei del duo per dar vita ad uno straordinario progetto musicale che crea un fortissimo legame tra le tradizioni musicali della Tunisia e dell’Italia.

Attraverso la registrazione dell’album “Eddiwen” (con la casa discografica Liburia Records - 2024), basato su scale modali arabo-tunisine (come mazmoum, rast dhil, asba'in) e mescolando strumenti musicali di diversi generi tunisini (oud tunisino, ney, darbuka, tar, bendir, zokra, clarinetto, shqashiq) con strumenti a pizzico del nord del Mediterraneo, come la chitarra e il mandolino, Maluf System ricrea un mondo sonoro tunisino che spazia dal tradizionale ensemble (jawk) alle banda del Bey ottomano di Tunisi, fino alle influenze africane.



Marzouk Mejri è nato a Tebourba in Tunisia e da trent’anni vive in Italia, a Napoli. Cantante e polistrumentista, ha collaborato con numerosi musicisti napoletani come Daniele Sepe, James Senese, Peppe Barra, Nuova Compagnia di Canto Popolare, 99 Posse, Eduardo De Crescenzo, Peppino Di Capri, Enzo Avitabile. Nel 2008 ha fondato il “Marzouk-Ensemble” con il quale ha esordito da solista firmando l’album “Genina”. Nel 2017 la RAI ha prodotto un docufilm sulla sua arte musicale, intitolato “Vita di Marzouk”, e nel 2019 Mejri ha vinto il premio Parodi con il suo trio “Fanfara Station”.



Salvatore Morra è nato a Napoli. Chitarrista ed etnomusicologo, ha inciso “L’alba” per Adoro Records, “Luys Milan” per la Draft Records. Laureato in discipline arabo islamiche con dottorato di ricerca (2018) presso l'Università di Londra, Royal Holloway, esplora la musica del mondo arabo islamico e le sue intersezioni con i mondi sonori contemporanei. Ha studiato l’oud in Tunisia con Kamel Gharbi e Selmi Mongi. Salvatore, docente a contratto presso l’Università della Tuscia e consulente musicale dell’ISMEO di Roma, ha vinto una borsa post dottorale della British Academy ed è attualmente Faculty of Music Research Associate alla Trinity Hall University di Cambridge. Come etnomusicologo specialista di Nord Africa ha pubblicato articoli e volumi tra cui Mālūf. Suoni dal Mediterraneo arabo (Palermo, Edizioni Museo Pasqualino).



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