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A S. Severino Lucano, omaggio all’Opera con il Trio Italian Women in Music

2/09/2025

Lo scorso 26 Agosto, in serata, nella Chiesa Madre Maria S.S. degli Angeli di S. Severino Lucano, grazie, ancora una volta. all’ospitalità del parroco, Don Antonio Lo Gatto, il talento femminile di Silvia Di Falco, soprano, Palma di Gaetano, flauto, e Angela Ignacchiti, pianoforte, in arte “Trio Italian Women in Music”, ha reso omaggio all’Opera italiana, nell’ambito della rassegna musicale, Pollino Classica, al suo penultimo appuntamento, curata dal direttore artistico, il Maestro G. Germano e patrocinata dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con la Pro Loco del Pollino. Le tre musiciste provengono da Lombardia, Puglia e Sicilia, e si sono unite in un trio, nel luglio 2023. Da allora, hanno ottenuto, un notevole successo in prestigiosi festival, sia in Italia che all'estero, poiché l’insieme della voce e musica, cariche di virtuosismo, offrono uno spettacolo, unico, dedicato alle Donne dell’Opera, esplorando il repertorio operistico, e mettendo in evidenza il contributo straordinario della figura femminile, nella storia della musica. Ogni artista ha alle spalle una grande esperienza da solista, in ensemble o in Orchestra: Silvia Di Falco, soprano di grande talento, ha cantato in numerosi teatri internazionali, ricevendo premi come il “Premio Donna dell’Anno” nel 2016-2017; Palma di Gaetano, flautista di formazione eccellente, ha vinto numerosi concorsi, si è esibita in Italia, Polonia, Francia, Spagna, Portogallo, Croazia, Svizzera, Lussemburgo, Germania ed è docente di Flauto presso l’I.C. “Pignatelli” di Grottaglie (Ta); Angela Ignacchiti, pianista e clavicembalista, ha suonato in tutta Europa e in Messico, affermandosi come una delle interpreti più versatili e apprezzate, oltre a ricoprire il ruolo di docente di pianoforte presso l ’I.C. “Arcadia” di Milano. Il primo brano è stato tratto dall’opera “La Serva Padrona” di G. Battista Pergolesi, con debutto il 5 Settembre 1733, ed in particolare il canto “Stizzoso, mio stizzoso” (Serpina), dell’atto primo, è stato interpretato magnificamente dal Soprano. Il brano evidenzia la condizione di Uberto, un signore anziano e arrabbiato perché Serpina, la sua giovane serva, non lo rispetta e approfitta della sua bontà, ed essendo furba, riesce a manipolare Ubaldo, tanto da diventare sua sposa, trasformandosi così da serva a padrona. In seguito, Angela Ignacchiti al pianoforte e Palma di Gaetano al flauto, hanno proposto al pubblico,“Casta Diva, ” di Bellini. Tratta dalla “Norma”, dall’ atto primo. Questo canto, è la preghiera della protagonista, la sacerdotessa gallica Norma, alla dea luna, simbolo di purezza, pace e intercessione ed è considerata la composizione più famosa di Bellini. Si è continuato poi, con la melodia di “O mio babbino caro” appartenente al componimento “Gianni Schicchi “(1918) di Giacomo Puccini, su libretto di Gioacchino Forzano. A cantare, il personaggio di “Lauretta”, che si rivolge al padre, “Gianni Schicchi”, quando lo scontro tra famiglie giunge a un punto tale, da mettere a rischio la sua storia d'amore con “Rinuccio Donati”. Allora la giovane implora il padre di aiutarla, per riuscire finalmente a realizzare il suo sogno. Grande intensità lirica che le tre artiste hanno saputo valorizzare, in modo eccellente. Ed ancora è stato possibile ascoltare, "Donde lieta uscì" cantata da “Mimì” nella “Bohème di Puccini”, che ben descrive musicalmente, la separazione di “Mimì” da “Rodolfo”, suo amato, a causa della sua gelosia e di tutte le difficoltà che ne conseguono. La protagonista, malata di tubercolosi, e consapevole del suo destino, chiede a “Marcello”, coinquilino e amico di “Rodolfo”, di restituirle le sue poche cose, lasciandogli solo la cuffietta rosa come ricordo. In questo omaggio all’Opera, non poteva mancare Verdi, con "Tutte le feste al tempio,"dal “Rigoletto”, confessione di “Gilda” al padre : quando si recava in chiesa (l'unico luogo, fra l'altro, in cui le era concesso andare) incrociava lo sguardo di un giovane "bello e fatale." Si trattava ovviamente del Duca, il quale le si era poi presentato nei panni di un povero studente con l'intenzione di conquistarla lentamente. Eseguito poi” L’Attila” verdiano, musicalmente preludio, che è stato definito uno dei più belli, scritti dall’autore. La parte strumentale e vocale, nella composizione, hanno la stessa importanza, ed in questa occasione, è stato interpretato in assolo, da Angela Ignacchiti al pianoforte, con grande raffinatezza e tecnica, che i presenti hanno apprezzato. Successivamente accompagnata dal flauto di Palma Di Gaetano,anche lei bravissima artista che esegue magnificamente ogni brano proposto, hanno eseguito, una fantasia sulla “Traviata,” sempre di Giuseppe Verdi. Dall’ Opera poi, si è passati all’operetta, che tratta temi più frivoli poiché veniva replicata più volte al giorno in teatri più piccoli. Così è stata la volta del valzer "Frou-Frou" (o più correttamente la chanson "Frou-Frou") con autori per il testo Hector Monréal e la musica Henri Chatau, A conclusione del concerto, "Torna a Surriento" celebre canzone napoletana, composta dai fratelli Giambattista ed Ernesto De Curtis nel 1894, inno alla bellezza di Sorrento. L’ispirazione per il ritornello, venne dal canto di un usignolo. Il pubblico è rimasto soddisfatto di questa esperienza di gran classe e di gran musica, grazie alla presenza di tre artiste veramente professionali.

Rosanna Viceconti



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