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IV edizioni de "Le visioni altre"

30/05/2011

Il Risorgimento raccontato, interpretato, storicizzato attraverso il medium del cinema. E’ questa la traiettoria madre della quarta edizione delle VISIONI ALTRE, un’iniziativa che con gli appuntamenti precedenti la Provincia di Potenza ha voluto, tra l’altro, che nelle piccole comunità della Val D’Agri (e non solo ) si accendessero schermi su opere rappresentative di un cinema meno a misura di intrattenimento e più in sintonia con le idee, la riflessione, con storie che indicassero una rotta, tracciassero una direzione, avessero significati che andassero oltre lo stesso schermo . Le ragioni che hanno accompagnato in questi anni le VISIONI ALTRE sono state quelle di un sguardo trasversale, rivolto ad “attenzionare” piccoli (ma significati) lavori cinematografici non vincolati da logiche commerciali, eppure questo piccolo contenitore, che non disdegna il cinema popolare, ha puntualmente aperto delle finestre sugli eventi del presente, della storia recente e di un passato più remoto. Per questa ragione si è voluto che in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia LE VISIONI ALTRE vestissero lo stendardo del tricolore per recuperare, da una parte, la memoria di film che ritroviamo nel grande album del cinema italiano come “Viva l’Italia” di Roberto Rossellini o “1860” di Alessandro Blasetti e, dall’altra, per affrancare un Risorgimento (o un’idea di Risorgimento) visto dalla parte di chi ha creduto di costruire un’Italia che non fosse soltanto uno stato unitario e indipendente, ma anche una democrazia avanzata.


Piero Lacorazza
Presidente Provincia di Potenza





Con il suo ultimo e rigoroso film “Noi credevamo”, il regista Mario Martone ha voluto dirci che dietro la storiografia dei libri di scuola c’è un altro Risorgimento, ma non è quello dei revisionismi né quello delle riletture e dei rinsavimenti borbonici. Potrebbe essere questa la coordinata di partenza delle VISIONI ALTRE, la cui quarta edizione si presenta come un primo piano su titoli volti a ricostruire eventi risorgimentali e scelti senza volerci ricamare sopra alcuna retorica dell’enfasi e della celebrazione. Il cinema italiano ha iniziato a portare sugli schermi il Risorgimento sin dagli inizi del novecento (il primo film è del 1905, “La presa di Roma” di Filoteo Albertini) e ha continuato a farlo nei decessi successivi con quasi una trentina di pellicole, passando da una linea narrativa più propagandista e patriottica (“1860” di Alessandro Blasetti) ad una visione più critica della storia (“Bronte” di Florestano Vancini o “Quante è bello lu murire acciso” di Ennio Lorenzin) in modo da poter sottrarre eventi ed episodi all’alone oleografico e del mito. Anche con il cinema si è cercato di affermare che ci sono stati due Risorgimenti, uno repubblicano sognato da Mazzini (e Pisacane) e costellato per alcuni decenni da insurrezioni fallite, l’altro monarchico e sabaudo che ha tratto forma e forza dai fallimenti delle rivolte repubblicane. Solo leggendo questi due flussi della nostra storia per quello che realmente sono stati e - facendoci aiutare anche dalle “pagine del cinema” - possiamo capire per davvero il Paese che siamo stati negli ultimi centocinquanta anni ( e anche oltre) e che vogliamo essere oggi (e domani) nel rifare, rinnovare i valore di cittadinanza, unità, solidarietà. Le opere di Blasetti, Rossellini, Vancini proposte dalle VISIONI ALTRE offrono spunti di riflessione e, riannodando a sé i fili della storia, possono spingersi anche oltre quel muro dove sono depositate zone d’ombre del Risorgimento con cui non si è voluto fare ancora i conti. Ma, naturalmente, come dimostrano le altre proposte in programma, LE VISIONI ALTRE rimangono quella strada non sempre accomodante dove si può incontrare un cinema piccolo, poco o niente conosciuto dal pubblico, snobbato dalla stampa delle grandi testate, eppure così generoso nel metterci davanti a storie che portano altri soffi di creatività. LE VISIONI ALTRE non disdegnano il cinema popolare (come può essere quello a tematica risorgimentale), ma principalmente rimangono là sulla loro postazione, ad accogliere ed aprire il cuore ad immaginari che chiamano redditizi perché vogliono sostare il più a lungo possibile nel pensiero, nel ricordo degli spettatori.


Mimmo Mastrangelo
Curatore della rassegna





PROIEZIONI


MOLITERNO 6 giugno Istituto Comprensivo G. Racioppi ore 11.00

GIACOMO RACIOPPI:LO STORICO E LA STORIA di Vincenzo Galante
Un documentario realizzato con una cifra didattica e che presenta il profilo di uno dei più grandi storici e patrioti della Basilicata.
I CORTI
TOTO E TATA di Paul Campani,
MI DAI LA CARICA di Vieri Ragazzi,
CARNET DI UN COMMESSO VIAGGIATORE di Guido Rosalba, FIEREZZA E NOBILTA’ di Mario Fattori
NOI E LA STRADA di Roberto Gavioli
ULISSE E L’OMBRA di Osvaldo Piccardo


SPINOSO 7 giugno Piazza Unità D’Italia ore 20.30

BRONTE di Florestano Vancini
Ricostruzione delle fasi di un drammatico episodio avvenuto nel piccolo centro siciliano di Bronte poco dopo l’impresa dei mille. Oltre un centinaio di persone furono arbitrariamente arrestate, processate e fucilate per ordine di Nino Bixio.

MOLITERNO 9 giugno Circolo Unione ore 20.30

VIVA L’ITALIA di Roberto Rossellini
Realizzato per il centenario dell’Unità d’Italia, il film presenta in forma di cronaca la conquista del Regno delle Due Sicilie ad opera dei Mille di Garibaldi.

SARCONI 10 giugno Salone della Canonica ore 21.00

1860 di Alessandro Blasetti
Il film narra i giorni che precedettero la partenza da Quarto di Garibaldi e l’attesa spasmodica dei ribelli siciliani.

CASTELSARACENO 11 giugno Auditorium Comunale ore 20.30

NAPOLI 1860 CADUTA DEI BORBONI di Alessandro Blasetti
Ultimo giorni di durata del regno dei Borboni con il giovane re “Franceschiello” incerto nel prendere le decisioni che portino in salvo decoro ed interessi della corona.

TUTTO IL MONDO E’ UN PAESE di Sebastiano Pennisi
Breve reportage in una città della Sicilia sull’integrazione di migranti di seconda generazione

DAI MORTI DELLA SCRITTURA ALLA SCRITTURA DEI MORTI di Canecapovolto
Riflessione sull’uomo massa che passa da uno condizione all’altra di esistenza, seguito dal manufatto libro in un uguale destino.

LA NOSTRA TIMPA di Alessandro Aiello, Zoltan Fazekas
Alla scoperta di uno dei posti più belli tra il mare di Sicilia e la parete dell’Etna.



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