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Sabato a San Severino Lucano il festival La Terra Dei Briganti |
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10/12/2020 | A San Severino Lucano, sabato 12 dicembre, torna per l’ottavo anno consecutivo “IL FESTIVAL LA TERRA DEI BRIGANTI” manifestazione che ha l’obiettivo di ricordare una pagina di storia di vita vissuta dalla cittadina del Pollino. Naturalmente sarà una iniziativa senza pubblico ma a cui il pubblico potrà partecipare in modo virtuale attraverso le frequenze del canale televisivo TRM H 24, 16 digitale terrestre Basilicata e Puglia, SKY canale 519, www.trmtv.ti e canali social TRMTV.
Il programma prevede, nell’incantevole scenario del Mulino Corona Longa, la presentazione della tavola dei briganti e delle popolazioni che poco più di un secolo e mezzo fa abitavano i territori del Pollino, a fare da cornice alla tavola imbandita ma senza commensali saranno le note delle zampogne e di altri strumenti dell’epoca oltre ai “briganti” e alle “brigantesse” che nel rispetto delle norme anti Covid saranno presenti e rigorosamente vestiti con gli abiti tipici dell’epoca anche per mettere in evidenza la vita di quegli anni.
“Non abbiano voluto interrompere una tradizione che anno per anno si sta consolidando nella nostra cittadina, dice il sindaco Franco Fiore, la normativa anticovid non ci ha permesso di fare il festival aperto al pubblico, del resto la tutela della salute è più importante di ogni altra cosa. Abbiamo perciò pensato di ripetere l’evento “sfruttando” in senso buono i mezzi della comunicazione di massa, grazie alla televisione l’iniziativa arriverà in ogni casa, comunque. Per noi il Festival - conclude il sindaco Fiore –è importante perché ci permette di ricordare il valore culturale e storico di un fenomeno che ha interessato la nostra terra”. Ricordiamo che a San Severino Lucano è vissuto e ha operato il Capitano della Guardia Nazionale Gennaro Jannarelli e Serafina Ciminelli di cui si conservano ancora le testimonianze. A Caramola c’era e c’è la «grotta dei Briganti». Nei pressi di San Severino esiste una contrada detta «fosso del brigante», triste ricordo del brigantaggio locale. Ai piedi di Timpa Vitelli si apre l’omonima grotta detta anche «dei briganti», dove fu tenuto segregato nel 1863 il signor Nicola Grimaldi di Francavilla sul Sinni che fu bruciato vivo nonostante fosse stato pagato un cospicuo riscatto. Altra testimonianza della frequentazione di detta grotta le scritte incise nella parete destra della cavità «1856 se piglia je unà 5 visacce di dinarià».
L’appuntamento è sabato alle ore 12 su TRMTV.
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