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‘La Medicina Generale come scelta vocazionale’: un lucano tra i premiati |
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19/06/2018 | La Scuola di Formazione in Medicina Generale della Regione Lazio in occasione del XIV Congresso Regionale svolto a Ferentino nello scorso mese di maggio, ha conferito il premio “La Medicina Generale come scelta vocazionale “ riservato ai giovani laureati dal 2012/13 o laureandi in Medicina e Chirurgia , anche diplomati o iscritti al Triennio di Formazione in Medicina Generale della Regione Lazio, che abbiano presentato alla fine del loro percorso di Laurea Magistrale una Tesi inerente la Medicina di Famiglia e che abbiano scelto come Relatore o Correlatore un Medico di Medicina Generale. Sono state 17 le tesi premiate. Tra queste anche quella di un lucano: Giuseppe Ciminelli, con una tesi dal titolo: Epatopatie Croniche: percezione e conoscenza tra la popolazione che frequenta gli studi di medicina generale di Roma e Provincia.
"Sono molto soddisfatto per la scelta della commissione esaminatrice di premiare il mio lavoro- ha spiegato il vincitore- sono intenzionato a trattare lo stesso tema della tesi di laurea, ma anzichè su Roma nella mia zona, nell'area del Pollino, per quanto concerne la tesi per il diploma di formazione in medicina generale che conseguirò nel prossimo mese di novembre. Vorrei ringraziare la mia correlatrice, la dottoressa Caterina Di Mauro, il Presidente dott. Caterina Pizzutelli e l’Esecutivo della Scuola di Formazione in Medicina Generale della Regione Lazio dott.Loris Pagano e dott. Maddalena Matarazzo che mi hanno dato la possibilità di ricevere questo riconoscimento.
Vorrei inoltre sottolineare che mi affaccerò a breve nel mondo del lavoro con l'ennesimo titolo richiesto e spero che gli organi di competenza facciano tutto il possibile per tutelare i giovani, visto che in zona c'è tanta carenza di medici di medicina generale e continuità assistenziale e ce ne sarà sempre di più, ma le scelte politiche non sempre riescono a premiare i giovani medici lucani, a vantaggio dei residenti fuori regione.
Basti pensare che le titolarità di continuità assistenziale sono ferme a 6-7 anni fa in Regione Basilicata e che solo nella zona del Pollino Senisese sono numerose le postazioni con pochissimi titolari e tantissimi medici con incarichi trimestrali; a fronte di ciò sono sempre più in voga le richieste da parte di giovani colleghi di voler lasciare la propria terra cercando quella sicurezza e quella stabilità lavorativa in altre Regioni Italiane dove i meccanismi di assegnazione sono meno farraginosi”.
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