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| Calcio Potenza, il comunicato di Rocco Galasso per fare chiarezza |
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11/06/2013
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|  “A Potenza si parla sempre meno del Potenza. Il calcio sembra che non sia più nell’ interesse degli amministratori, degli uomini di sport, soprattutto dei tifosi …. A tenere vivo l’interesse per il calcio sono solo i giornalisti delle poche testate, alcuni seri e documentati, altri veri e propri sciacalli dell’informazione che portano anche su alcune testata distorte informazioni, nonostante le chiare smentite delle parti interessate. Il loro operato, molto noto in città, lo addito all’opinione pubblica che attraverso alcune testata potrebbe essere disinformata per la mala fede dell’articolista.
Queste false notizie vogliono Città Potenza già morto ed i rossoblù unica realtà ad ereditarne lo scettro. Non escludo che le cose potrebbero andare di qui a breve in questa direzione, ma neanche che alcuni recenti contatti in corso possano creare nuovi scenari.
Città di Potenza tuttavia, a fronte dei precedenti infruttuosi contatti, ha fatto sapere di non voler interferire con tutto quanto possa essere messo in campo per far rinascere il calcio a Potenza, pronto a farsi da parte o a far confluire il titolo in una logica di fusione. La preoccupazione di salvare il titolo era e resta anche quella di poter garantire ai propri tesserati le maturate spettanze ed anche il proseguimento del loro impegno senza dover necessariamente migrare in altre realtà. Ad oggi non è per nulla escluso che il titolo possa cedersi, ma a condizione che chi lo prende garantisca gli impegni anzidetti e soprattutto un progetto interessante (impegno per il ripescaggio in D) e non un doppione dei Rossoblù di Ferrara.
Mi sembra che siano già state smentite sulla stampa nei giorni scorsi, per nome del Presidente Ferrara, le cariche sociali dello svelato organigramma. Al momento attuale sono sicuramente destituite di ogni fondamento le voci- apparse pure su questa testata- della nuova compagine societaria che mi vedono coinvolto nell’organigramma dei rossoblù in eccellenza. Non nascondo che la dirigenza mi abbia contattato e che voglia avvalersi della mia collaborazione, senza veto alcuno da parte loro. Persone per bene che ringrazio. Ma al momento non ho confermato la mia disponibilità, tantomeno a voler ricoprire un ruolo nell’ambito della comunicazione e in un campionato di eccellenza.
Conosco Ferrara ed i suoi diretti collaboratori: sono persone affidabili. Di alcuni personaggi apparsi nelle righe dell’articolo in questione non ho conoscenza diretta, immagino siano di garanzia, di alcuni altri preferisco non parlare”.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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