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| A venti di sport il presidente del Villa d'Agri |
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13/03/2013
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|  Mancano solo sei partite per la chiusura del campionato di promozione dove, in vetta alla classifica con 51 punti, il Lagonegro mantiene il primato sul Villa d’Agri che ha vinto in casa contro il Bernalda e mantiene a sua volta i suoi 5 punti di vantaggio sul Vitalba.
“Manca ancora un po’ alla fine del campionato – commenta il presidente del Villa D’Agri Nunzio Bonatesta durante la quarantasettesima puntata di Venti di sport – ci sono ancora partite difficili da disputare per entrambe le squadre, quattro punti si possono recuperare anche se da parte nostra non possiamo mollare di un millimetro”. Sul cambio di allenatore in corsa sollecitato dal conduttore Paolo Sinisgalli il presidente ha dichiarato: “purtroppo il cambio è stato fatto perché abbiamo ravvisato un attimo la possibilità di non mantenere il secondo posto in classifica per cui stiamo gareggiando in questo momento. Abbiamo optato il cambio in panchina tra mister D’Elia con Cirigliano in doppia veste per cercare di dare qualche stimolo in più soprattutto alla squadra perché abbiamo visto che negli ultimi tempi avevamo dei risultati poco soddisfacenti che rischiavano di mettere in pericolo la seconda piazza”.
“L’esperienza di Mario Cirigliano – continua il presidente - è fondamentale dal punto di vista tecnico, ma soprattutto come uomo spogliatoio. Cirigliano ha vent’anni; vederlo giocare sembrerebbe proprio questo; è un professionista serio come anche Mauro Sanchirico, uomo fondamentale della squadra.”
Sulle contestazione dei tifosi che hanno colpito il Matera in settimana il presidente ricorda quelle subite da alcuni suoi tifosi. “Un tifoso vorrebbe sempre vincere e ottenere il massimo, vorrebbe fare lui l’allenatore e decidere chi far scendere in campo, ma non è facile ottenere tutto questo. Noi abbiamo subìto anche le nostre critiche nonostante siamo una squadra proveniente dalla prima categoria e oggi ci stiamo giocando l’Eccellenza. Io dico sempre ai ragazzi e agli altri della dirigenza che purtroppo non possiamo piacere a tutti, avremo sempre quelli che ci diranno che abbiamo fatto bene e quelli che diranno che abbiamo fatto male. Sono d’accordo con il presidente del Matera che invita i contestatori a portare delle proposte serie per far capire quali sono le difficoltà di una squadra di calcio che non sono solo gli undici che scendono in campo”.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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