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Fardella: una festa di sport in ricordo di Biagino De Salvo

21/05/2012



La comunità di Fardella ieri si è riunita per riflettere, commemorare, diventare sempre più unita e coesa, e lo ha fatto proprio grazie allo sport, nel ricordo di una persona che amava tanto il calcio.
Nel pomeriggio è stata giocata una partita di calcio presso il campo sportivo comunale, due le squadre, solo dal colore diverso, i giocatori , infatti, tutti di Fardella; la partita si è svolta sotto il sole caldo che illuminava il campo, una partita amichevole naturalmente, ma giocata fino ai rigori. L’ associazione dilettantistica Fardella C 5, è diventata ASD Fardella C 5 Biagino De Salvo, è stata intitolata ad un ragazzo di Fardella scomparso nel fiore degli anni, a causa di una brutta malattia, ma che resta sempre vivo e presente tra i cittadini di Fardella, e soprattutto tra i suoi amici di infanzia, che ricordano la sua grande passione per lo sport e per il calcio in particolare.
Alla manifestazione era presente anche la Figc Basilicata, con il delegato per il calcio a 5 Giuseppe Palazzo.
Successivamente è stata inaugurata la sede della squadra di calcio, ed è seguita una serata che ha coinvolto tutto il paese, la serata è stata allietata da musica e da balli, e tutti si sono ritrovati in un momento conviviale, per trascorrere una serata in compagnia e in allegria. La squadra è composta da ragazzi entusiasti, uniti dalla grande passione per il calcio, e che hanno come collante lo sport e come Presidente Giovanni Guarino, vice Presidente Giuseppe Guarino e vengono abilmente allenati dal mister Ricciardi Giovanni.








Lo scopo del gruppo, come ci ha detto il Presidente è, non tanto e non solo quello di ottenere grandi risultati in campo, ma anche fuori, è importante al di la dei risultati, il rispetto, l’ affetto reciproco, la passione ma anche la forte coesione sociale, fondamentale in una squadra e in un paese, obiettivo largamente raggiunto con soddisfazione. Quale migliore esempio a cui guardare, se non quello di una squadra di calcio, per raggiungere questo scopo tanto importante; diventare un gruppo, una squadra appunto, che oltre ovviamente ad essere brava e ben allenata deve avere dei giocatori affiatati tra di loro, che devono muoversi in campo come un solo corpo, devono essere bravi a guardarsi l’ un l’ altro e capirsi a distanza, essere sinergici e ben coordinati, coesi e collaborativi, per riuscire a fare goal; in pratica una piccola rappresentazione di una società che funziona bene. Lo sport, ha infatti, proprio questo merito, il calcio sano ha in particolare, la magia di riuscire ad unire saldamente tra loro i giocatori, fare forza comune per raggiungere l’ obiettivo. Le piccole comunità di solito, si caratterizzano per l’ amicizia e il rapporto diretto che lega tutti i componenti e che li porta a vivere e condividere come un solo corpo i momenti di gioia e di dolore; soprattutto in passato, quando forse erano ancora più stretti i legami interpersonali, la gioia o la disgrazia di una famiglia, erano la gioia e al disgrazia di tutto il paese. Questo è proprio uno degli aspetti che più connota positivamente un piccolo abitato rispetto magari ad una grande città, dove spesso purtroppo regna l’ anonimato e l’ indifferenza. Proprio per rafforzare la coesione sociale di un piccolo comune, si può partire dallo sport, puntando soprattutto sui giovani, sulla loro forza trainante, sulla carica e l’ adrenalina che si mette in moto, sull’ energia che si sprigiona quando si gioca o si assiste ad una “partita di pallone”.


Maria Rosaria Rondinelli


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