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Il Tiro a Volo Italiano piange il lucano Italo Mastrangelo |
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25/02/2012
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| Il Tiro a Volo Italiano piange per la scomparsa di un suo grande esponente, il lucano Italo Mastrangelo (secondo da sinistra nella foto) scomparso all’età di 73 anni. Tiratore appassionato, Consigliere Federale dal 1992 con delega all’attività giovanile, aveva iniziato il suo percorso al servizio delle giovani leve del tiro a volo italiano nell’84, quando acquisì il titolo di Maestro di Tiro. Sotto la sua attenta e seria supervisione l’attività dei Centri di Avviamento allo Sport della federazione è cresciuta in maniera esponenziale, accompagnando nel percorso verso la vittoria tantissimi grandi campioni. La stessa serietà e lo stesso spirito di servizio profuso per il tiro a volo, lo hanno accompagnato anche nella vita professionale al servizio del Ministero dei Trasporti, tanto da meritare la nomina a Cavaliere del Lavoro. Mastrangelo era stato insignito dalla Federazione della medaglia d’oro per i 30 anni di carriera. Il Presidente Luciano Rossi, il Consiglio Federale, l’Organizzazione Territoriale, il Segretario Generale ed i dipendenti federali, i tecnici, gli arbitri, i tiratori e tutto il movimento si stringono alla moglie Amalia ed alle figlie in questo doloroso momento. La cerimonia funebre si svolgerà oggi pomeriggio alle ore 15.30 presso la Parrocchia San Giovanni Bosco a Potenza.
Una scomparsa che rattrista tutti gli appassionati, soprattutto i ragazzi dei centri CAS di Basilicata. “Non ci sono parole per esprimere quanto siamo addolorati e quanto sentiremo la mancanza di Italo- è il loro commento- noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscere le sue qualità, la sua forza e il suo grande impegno che ha riversato nel seguire noi giovani leve nello sport del Tiro a Volo, è stato una grande guida nel nostro percorso, trasmettendoci alti valori ed in virtù di questi valori e per il rispetto che gli dobbiamo, cercheremo di fare un modello del suo ricordo. Ciao ITALO”.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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