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L'argentino Ruben Salerno, campione in pista e nella vita, con sangue lucano

19/12/2011



Ci sono sfide, nella vita come nello sport, che sembrano essere complesse, infinite, esaustive; competizioni dove il senso di agonismo, misto all’adrenalina del momento, sembra permearci completamente, estraniandoci un po’ dalla realtà,trascendendoci dalla quotidianità e facendoci, magari, dimenticare la lotta che ogni giorno dobbiamo combattere contro i mali della vita e che inevitabilmente cristallizza i nostri occhi in un senso strano di nostalgia e di dolore, sempre mescolato, però, ad una grande voglia di vivere proprio per vincere le sfide più difficili, senza sosta e in ogni momento, con convinzione, con caparbietà, senza abbandonarsi mai alla disperazione, rincominciando a vivere quando tutto sembra giocare contro di noi. Di sensazioni come queste Ruben Salerno ne ha provate tante e le prova ogniqualvolta indossa il casco e si mette al volante della sua amata Volkswagen Bora da Gran Turismo che dietro arreca scritta “Forza Euge”. Ruben corre nella TC 2000, una delle più importanti categorie di automobilismo argentino, ma nelle sue vene scorre sangue tricolore e nel suo cuore vi è impressa l’immagine di Terranova di Pollino, la terra dei suoi avi, quel piccolo paradiso naturalistico che ha avuto modo di conoscere solo pochi giorni fa. – “Sono nato e cresciuto in Argentina, ma il legame con Terranova è inevitabile, perché qui sono le mie radici”. Della sua italianità ne è testimone il nomignolo che tutti gli attribuiscono nel mondo dell’automobilismo argentino, ossia “EL TANO”, l’italiano. Ruben, infatti, nasce il 22 gennaio 1957 a Lomas de Zamora (Buenos Aires), da genitori originari di Terranova di Pollino, trasferitisi in Argentina ai primordi degli anni ’50 per cercare fortuna. Ultimo di tre figli, nel 1978, Ruben inizia la sua carriera nell’ automobilismo. “Ricordo- racconta a Lasiritide – di aver ereditato questa grande passione da mio fratello, che praticava questo sport per hobby. In seguito, lui si laureò in medicina e lasciò, mentre io decisi di coltivare questo sogno e di fare di questa passione la mia professione”. Nel 1986, cambia categoria e viene iniziato alle competizioni di “Turismo Carrettera”, dove colleziona ben 276 gare che fanno di lui uno degli automobilisti argentini più attivi . Qui resta fino al 2004, quando debutta nella TC 2000 alla guida della Chrysler Neòn. Dopo tre anni passa alla Wolkswagen dove corre tuttora e con cui a partecipato ben due volte ad una delle più grandi competizioni automobilistiche a livello mondiale ossia la 24 Ore di Le Mans. Di questa importantissima competizione, però, Ruben non conserva un bel ricordo. Proprio durante la 24h del 2010, infatti, viene raggiunto in Francia da una notizia orrenda che da quell’ora gli avrebbe cambiato la vita. Infatti, si trova improvvisamente di fronte all’abisso del dolore, costretto a correre, ad armi impari, una delle corse più difficili della sua carriera: quella per la vita di una delle persone a lui più care. “Era il 16 maggio 2010- ci racconta emozionato- ed io stavo correndo la 24 Ore di Le Mans, quando venni a sapere di quello che era successo ad Eugenio. Fu un dolore terribile, inspiegabile”. Eugenio Salerno è il figlio maggiore di Ruben che condivideva col padre la grande passione per l’automobilismo. Anche lui si era avviato a questo sport, ma alla sua 5^ gara, disputata presso l’autodromo Roberto Mouras de La Plata, perde il controllo della sua auto e si trova coinvolto in un orrendo incidente. L’impatto è forte e già dal primo momento le condizioni di Eugenio sembrano essere disperate. Ma alla fine il giovane riesce a resistere anche se tuttora vive in stato vegetativo. “ Da quell’ora la mia vita è cambiata- ci dice Ruben mostrandoci orgogliosamente i tanti messaggi di solidarietà ricevuti in seguito all’incidente -ma continuo a correre anche per lui che amava ed ama questo sport”. “Inoltre”, dichiara in esclusiva “el tano”, “nella stagione 2012-2013 disputerò le mie ultime gare nazionali in Argentina per poi focalizzare maggiormente l’attenzione sull’Europa”.








In ogni modo, in questo momento, Ruben, assieme ad Eugenio, si trova di fronte alla sfida più importante: quella della vita, che cerca comunque di affrontare con serenità e ottimismo. Ci lascia, infine, con la promessa di tornare presto a Terranova, dove vivono ancora alcuni parenti, mentre noi, tifando per la difficile sfida che Eugenio sta vivendo, ci uniamo all’accorato appello dei tanti fans, gridando unanimemente: “FORZA EUGE!”.

Mario Golia


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