|
Serie D: il Francavilla frena in casa e cede lo scettro al Nardò |
---|
27/11/2011
|
| Il sole e una temperatura mite danno il benvenuto a circa 500 tifosi arrivati al Fittipaldi per assistere al big-match al vertice, tra il Francavilla e il Nardò. Appaiate al primo posto in classifica, la gara si rivelerà decisiva per gli ospiti, che prima raggiungono e poi superano i sinnici con una doppietta di Veron. I rossoblu lanciatissimi, riescono, nonostante l’equilibrio di un match combattuto fino alla fine, ad avere la meglio e allungare per prima, anche se devono aspettare il secondo tempo, contenitore delle più grosse emozioni. Nei primi minuti le occasioni sono da ambo le parti e sono bravi Leopizzi e Ziembansky a difendere le proprie porte. Al 10' punizione di Pierguidi dal versante sinistro, palla in area e schiacciata vincente di Garat. L'arbitro annulla per presunto fallo in attacco. Al 29' punizione dal limite per il Francavilla, batte Somma ma il pallone si infrange sulla barriera. Le squadre si spingono in avanti, prima il Nardò si ripropone con Centenni, con un tiro parato da Ziembansky; poi sono i padroni di casa a tentare il vantaggio con un traversone in area di Fanelli destinato a Del Prete. Ci pensa Leopizzi a parare in uscita. Al 54’ mister Longo manda in campo Veron al posto di Pierguidi. Mossa decisiva. Al 64' discesa di Fanelli che appoggia per Del Prete che scaraventa in rete. E’ il vantaggio sinnico. Vantaggio che dura però, appena pochi minuti: al 71’, proprio Veron mantiene il pallone in campo, converge e trafigge Ziembansky per il pareggio ospite. Continua incessante l’iniziativa ospite e all’88’ sempre Veron sorprende Ziembanky dalla distanza. Esplode il pubblico granata. Finisce 2 a 1 per il Nardò, che torna dal Fittipaldi con il miglior bottino che potesse sperare. Solo al vertice della classifica dopo lo scontro diretto con una delle formazioni più in forma del campionato. |
CRONACA
SPORT
|
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
|