|
|
| Volley: la Piemme comincia a sudare |
|---|
1/09/2011
|
|  Iniziata ufficialmente la preparazione della Piemme Avis. La nuova stagione è alle porte e i primi lavori possono risultare fondamentali. Si sa, chi ben comincia è a metà dell’opera e per ben incominciare è necessaria un’ottima preparazione atletica.
Compito delicatissimo quello del preparatore dunque, quest’anno affidato a Paolo Santarsiero. Curriculum di tutto rispetto il suo. Già preparatore di squadre di calcio, questa stagione ha deciso di sposare a pieno la causa Piemme: “Nel mio bagaglio professionale mancava l’esperienza con il volley – dice Santarsiero – Ho colto la palla al balzo non appena mi è stato proposto di lavorare con questa squadra”.
Incontriamo il neo preparatore proprio al termine di una seduta di lavoro pomeridiano. Abbiamo visto le ragazze lavorare molto sulla potenza gambe, tanti gli esercizi proposti per quella che Santarsiero giudica la cosa fondamentale su cui puntare in questo particolare momento. “Quello di questi primi giorni – dichiara – è un lavoro mirato sulla forza elastica esplosiva. Lavoro in coesione con il coach (Marcello Sarcinella) e questo è un aspetto più che positivo. Partiamo da qui, dalla forza elastica, perché spesso capita che sia un aspetto trascurato ma che io reputo importantissimo”.
Due sedute settimanali per il momento, mattina dedicata al lavoro fisico e di forza in palestra, pomeriggio dedicato alla tecnica con accenni ovviamente al lavoro fisico sviluppato nella mattinata.
A guardarlo da fuori il gruppo delle atlete sembra molto unito e le percezioni vengono confermate dallo stesso Santarsiero: “Le ragazze sono molto affiatate tra loro e soprattutto possiedono un grandissimo spirito di sacrificio. Non voglio parlare di obiettivi, ma posso solamente dire che questa sarà sicuramente una bella stagione”.
|
CRONACA
SPORT
|
.jpg)
.GIF)
 (1) (1).jpeg)
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
 |
