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Pisticci.Società sportive di calcio:il futuro è adesso |
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24/06/2011
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| Il 24 giugno, per il comitato regionale della Figc, era l'ultimo giorno
utile per la presentazione da parte delle società di domanda per cambio di
denominazione sociale, fusioni e scissioni.
L'ultima stagione calcistica ha visto retrocedere dalla D alle categorie
regionali la Pol.C.S.Pisticci ed a cascata il Borussia Marconia in
Promozione. Uno scenario non proprio positivo ai nastri di partenza della
nuova stagione. Il Pisticci, dopo le dimissioni per impegni istituzionali
del dottor Albano, che da vicepresidente del sodalizio gialloblè riveste
adesso il ruolo di vicesindaco della città, si trova ad un bivio: accettare
la proposta di un noto imprenditore per puntare su un progetto di vasta
scala e che superi i confini pisticcesi o continuare l'avventura iniziata
anni fa con le insegne del "Comprensorio Sportivo". Stessa sorte per il
Borussia Marconia, che, dopo aver acquisito il titolo dal Policoro, rema
adesso in cattive acque in cerca di nuovi acquirenti e col paventato rischio
di cedere il titolo ad un'altra società della provincia. Ore decisive per il
futuro del calcio nel territorio comunale, con due squadre con storie ed
obiettivi diverse, ma unite dalla stessa sorte almeno finora.
Stamattina, intanto, il presidente della Pol. C.S. Pisticci ha consegnato la
squadra nelle mani del sindaco della città, dott. Vito Anio Di Trani. Uno
scenario non facile per il Pisticci calcio ed il futuro del calcio
pisticcese. Ad oggi la squadra rischia di scomparire per mancanza di nuovi
acquirenti o soci. Si parlava anche di domanda di ripescaggio in D, il cui
termine ultimo è il 9 luglio, ma ad oggi il Pisticci rischia di non fare
neanche l' eccellenza. Ieri ci aveva provato la Setac, che aveva avanzato la
proposta di convocare un tavolo tra tutte le società calcistiche del
territorio per tentare magari anche degli accorpamenti. Si apre, quindi un
nuovo scenario, dalle tinte fosche.
Angelo D'Onofrio
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CRONACA
SPORT
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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