|
Calcio: il Moliterno ospita il Viggiano |
---|
7/05/2011
|
| Un campionato lo si può vincere non solo coi punti guadagnati che portano in cima alla classifica. Si può, comunque, uscire con l’alloro pur senza trionfare. Un esempio lampante in questo senso è il Moliterno del generoso presidente Alfonso Pepe che già domenica scorsa si è assicurato la permanenza nella categoria. La compagine rossoblu da qualche anno può fare scuola nel come si raggiungono gli obiettivi senza sprecare ingenti risorse, cioé investendo su un parco locale di giovani calciatori (qualcuno di alto profilo come Albini) e dando larga fiducia ad un allenatore che sa tenere il gruppo e leggere – per dirla con Gianni Brera - nelle articolazioni dell’arte pedatoria. Inoltre, il club rossoblu può far vanto ed invidia di un pubblico affezionato (i Boys seguono tutti le partite), che non ha rotto con la tradizione e continua a frequentare la tribuna. Insomma, una realtà che cammina su binari esattamente opposti al “petrolclub” di mister De Stefano che oggi si presenta al Venezia. Il Viggiano è da diverse stagioni che spende barche di soldi per mantenere una schiera di nababbi del calcio minore e ritrovarsi a fine campionato con le attese deluse. La gara odierna ai fine della classifica non ha nessun interesse, ma essendo diventato il più importante dei derby valligiani le premesse per non annoiarsi ci sono tutte. I precedenti tra Moliterno e Viggiano nei campionati di promozione ed eccellenza sono in tutto cinque, il carnet è a favore a della squadra di De Stefano che incamerato il bottino pieno in tre occasioni. Una vittoria rossoblu questo pomeriggio, intanto, potrebbe essere la dedica più sentita per Ernesto Lanzotti, portiere rossoblu delle indimenticabili stagioni degli anni settanta che se ne andato in settimana per un male incurabile.
Mimmo Mastrangelo
|
CRONACA
SPORT
|
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
|