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| Join the game: Bene le materane con i settori giovanili Pielle e Sporting Club |
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29/03/2011
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|  E’ stata una mattinata molto intensa quella vissuta dai numerosi ragazzi e ragazze lucani della categoria Under 13 e under 14 impegnati nelle finali regionali del Join the game, il campionato italiano di basket giovanile 3 contro 3.
In Basilicata le finali regionali hanno avuto luogo a Potenza presso la Palestra Vito Lepore. In palio il titolo regionale che dà diritto alla partecipazione alle finali nazionali che avranno luogo in Caorle (VE) i prossimi 21 e 22 maggio dove, per ogni categoria, una squadra per ogni regione si contenderanno i quattro titoli tricolore (sia maschili che femminili).
A Potenza erano presenti 36 squadre, 24 maschili e 12 femminili qualificatesi nelle due rispettive fasi provinciali. In tutto sono state disputate 61 gare con la formula del tre contro tre a metà campo, della durata di 5 minuti ciascuna. Per la provincia di Matera, in evidenza la Pielle Matera e lo Sporting Club (settore femminile della Pielle). La Pielle ha vinto il titolo per la categoria under 13 maschile con la squadra “Pielle Lovatti” composta da Giovanni Loperfido, Lorenzo D’Ercole, Raffaele Loperfido e Nicola De Palo. Lo Sporting Club ha vinto il titolo per l’under 14 femminile con la squadra composta da Isabella Paolicelli, Brunella Cotrufo, Francesca Albanese.
Lo Sporting Club Matera è l’unica squadra che svolge solo attività femminile e la vittoria del titolo regionale è il giusto premio per l’impegno profuso dai dirigenti e dall’istruttrice Vanessa Vizziello per il settore rosa.
Per la Pielle la partecipazione alle finali nazionali non è una novità. Infatti qualche anno fa assieme al coach Cotrufo il team materano sfiorò la conquista dello scudetto perdendo di misura la finalissima contro Varese.
La qualificazione delle due squadre conferma il buon lavoro rivolto al settore giovanile delle stesse.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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