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Volley: La Nicodemo Lauria perde a Catania |
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20/03/2011
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| L’onda gialloblu si infrange sullo scoglio di Catania. Contro il Tremestieri la capolista del girone I di B2 fallisce la prima grande occasione per mettere i sigilli al campionato. E’ davvero un pessimo rientro a casa quello del gruppo di mister Bosco: un 3-0 maturato in una gara che non ha fatto vedere la solita Nicodemo arrembante e sicura di sé. Troppi errori e troppa tensione nelle gambe da parte dei ragazzi di Bosco, così Lauria alla fine del ventesimo turno di campionato resta ferma a quota 47, inseguita da una Pubbliemme Pizzo sempre più vicina (quasi scontata la vittoria con il Potenza di stasera, che potrebbe portare i calabresi a 45). «Non abbiamo avuto il nostro solito approccio al match – ammette il presidente gialloblu Francesco Chiarelli – noi aggrediamo gli avversari e imponiamo loro il nostro gioco. Stavolta invece non abbiamo fatto la nostra partita, mentre l’Algoritmi ha dato tutto come se fosse la gara della vita». In effetti, il copione è stato più o meno simile per tutti e tre i set. Più marcato il vantaggio dei padroni di casa nel primo e nel terzo parziale, mentre nel secondo i lucani se la giocano fino al 24-24 prima di lasciare la vittoria a Di Grande e compagni, che offrono così al proprio pubblico una prova superlativa. Domenica prossima arriverà a Lauria il Geki Paola e «non possiamo più sbagliare - sottolinea Chiarelli - quindi archiviamo questo turno e carichiamoci per Paola, pensando tra l’altro che restiamo la prima della classe».
di Giuseppe Petrocelli
Algoritmi Tremestieri-Nicodemo Lauria 3-0 (25-18; 26-24; 25-19)
Tremestieri
Zaccareo, Floresta, Di Grande, Garilli, Mungiello, Giuffrida, Berretta (L), Nicotra, Campo, Alderuccio, Vitale, Bandieramonte. All. Ferluga
Lauria:
Rija, Testagrossa, Lopis, Maiorana, Passaro, Salomone, Riccio (L), Cilento, Terranova, Di Deco, Romagnoli, Sabellini, Vaiana. All. Bosco
Arbitri: Leonardo, Favuzza
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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