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| La Corporelle batte il Melfi e il Bernalda ne approfitta |
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1/03/2011
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|  Tutto facile a Melfi per la Corporelle Potenza. La trasferta di sabato scorso alla fine si è rivelata poco più di una formalità per la compagine di coach Claps che ha battuto l’Olimpia Volley per la seconda volta.
Le potentine hanno vinto per 0-3 (14/25;22/25;18/25) una gara che sul piano del gioco ha riservato pochissimi sprazzi di vivacità. La squadra ha sempre dominato senza incertezze e il ricordo è volato al match d’andata, finito anche quello con una netta vittoria della Corporelle, ma dopo un faccia a faccia di gran lunga più movimentato.
Se nel primo set l’Olimpia Volley sta a guardare lasciando quasi del tutto campo libero alle avversarie, nel secondo tenta una reazione più incisiva e per un pò riesce a creare qualche difficoltà di troppo alle avversarie in ricezione. Si lotta palla su palla, le padrone di casa accorciano le distanze, ma non abbastanza da aggiudicarsi il parziale.
Nel terzo set la Corporelle riprende in mano le redini dell’incontro. Le melfitane sono costrette ad inseguire e infine non resta loro che arrendersi alla superiorità di un gruppo che finora ha condotto un campionato davvero impeccabile.
Al Melfi dunque non riesce di riscattare la cocente sconfitta subita una settimana fa contro la Edil Loperfido. E con la sconfitta è arrivato anche il tanto temuto sorpasso da parte della Camarda Volley Bernalda, vittoriosa domenica scorsa sull’Asci Cominvest.
Il weekend appena trascorso ha così ridisegnato il volto della prima parte della classifica, ma altre sorprese potrebbero arrivare da qui alla fine del campionato visto che le distanze che separano le formazioni in classifica non sono incolmabili.
La Corporelle domina ancora solitaria in vetta, con 35 punti, seguita dalla Edil Loperfido a 32, dalla Faames Trasporti Morano a 29 e dal Camarda Volley a 19. Fanalino di coda lo Zero 5 Montalbano con soli 3 punti.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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