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| MasterGroup Pane di Matera : aspettando due trasferte consecutive |
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12/01/2011
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|  La perseveranza nutre le atlete del Presidente Michele Frangione. Il team lucano, MasterGroup Pane di Matera si appresta ad affrontare due trasferte consecutive (l’ultima di Andata e la prima di Ritorno) nel nuovo anno nell’ottica della continuità di un ottimo atteggiamento mentale grintoso. Per ora nessun punto portato in cascina ma il Campionato non è ancora concluso.
La carica agonistica ed emotiva ha tracciato un buon sentiero per le atlete dopo l’ intensa performance sul parquet del PalaSassi di domenica scorsa contro la capolista Cariparma SiGrande Parma.
Ottima reazione, del resto la qualità di una squadra si misura soprattutto da come è in grado di reagire ai momenti difficili. Finalmente, prima performance al completo per coach Gianni D’Onghia.
In merito allo scorso incontro, per un bilancio, a margine dei costanti allenamenti la schiacciatrice Melissa Donà ha affermato : “grosso peccato non aver portato neanche un punto a casa. I nostri avversari sono fortissimi, meritano il primo posto in classifica. Abbiamo dato un’ottima prestazione, è stato molto stimolante. Non avevamo nulla da perdere ma la nostra performance è anche dovuta allo stimolo ed entusiasmo del nostro pubblico. Non mancheremo di mettercela tutta”.
Dopo un’assenza di due mesi dovuta alla frattura al quarto metacarpo della mano sinistra la schiacciatrice Daniele Biamonte è ritornata già da alcune settimane nel team bianco –azzurro con dei normali deficit a livello aerobico. Ma carica di grinta ha affermato: “se continueremo su questo livello avremo molti risultati. E’ stata, forse, la nostra migliore partita. Parma era ed è una corazzata molto forte. La nostra squadra ora è tutta presente e a breve ci saranno i frutti della nostra intesa”.
Rientro casalingo il 29, ultimo sabato di gennaio e quindicesima giornata di Campionato alle ore 20.30.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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