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Volley: un altra sconfitta per la Sidel Lagonegro |
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13/12/2010
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| Altra pesante sconfitta per la Sidel che torna da Vibo Valentia con un solo punto. Un partita iniziata bene per i lagonegresi che vincono i primi due set ma poi si lasciano arrivare prima e sorpassare dopo dai padroni di casa. Eppure la partita era iniziata con nessun timore per i lagonegresi che partono subito con piede giusto e si aggiudicano il primo set. Mister Tripi deve fare a meno di Arzeo che durante l’ultimo allenamento di venerdì si infortuna e non può giocare oggi contro il Vibo, a causa di uno stiramento, che non dà certezze immediate sul recupero del giocatore. Al suo posto così il tecnico lagonegrese schiera De Rosas e per i primi due set la palla sembra girare a favore della Sidel. E così anche il secondo set sorride a capitan Cimino e compagni che con un parziale più alto lasciano a guardare i padroni di casa. Ad un passo dal chiudere la gara nel terzo set il Vibo tira fuori la grinta e lascia indietro una Sidel appannata, che non riesce a mostrare lo stesso gioco dei primi due set. Così i calabresi accorciano le distanze e si portano sul 1-2. Fase negativa per la Sidel che continua anche nel quarto set concedendo troppi spazi al Vibo che si rimette in partita vincendo il set. Tutto così si decide nel tie break con i padroni di casa che, seppur di poco, si portano in avanti. Sul 10-7 per il Vibo la Sidel prova ad agganciare Iurlaro e compagni ma poi gli ultimi punti non lasciano scampo ed il Vibo si aggiudica il match. Altra amara sconfitta per la Sidel, che viene beffata in un partita che si poteva chiudere sin da subito.
Sidel Lagonergo: Cimino, Arzeo,Muscarà, Garofalo, D’Auge,De Rosas,Granito, Riccio,Fortunato, Supino, Carboni. All. Tripi
Callipo Vibo Valentia: Crigna, Esposito, Iurlaro, Lavia, Marra, Mignolo, Montesanti, Palmieri, Presta, Ruggiero, Schipilliti, Topa, All Torchia.
23-25, 18-25, 25-18, 25-18, 15-11
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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