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Volley: la Nicodemo al bivio catanese |
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27/11/2010
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| Battere domani pomeriggio al Palasport di Cerse dello Speziale l’Algoritmi Tremestieri per continuare la cavalcata vincente in testa al Girone I di B2, ma anche per arrivare di slancio alla sfida delicatissima di domenica prossima a Paola contro il quotato Geki.
Alla vigilia del settimo turno di campionato, la capolista Nicodemo è di fronte al bivio catanese. Un bivio che segna la distanza fra il sogno di una corsa di vertice e la realtà di un avventura piena di sacrifici. Per il momento, mister Bosco e i suoi si sentono richiamati da entrambe le dimensioni. Ovvero, lavorano pancia a terra per migliorare e migliorarsi, ma con la consapevolezza di essere per ora la squadra da battere. Quella in attesa dell’appuntamento di domani (dalle ore 18) con il Tremestieri è stata, dunque, per i laurioti una settimana all’insegna dell’entusiasmo per i 15 punti messi in tasca finora e della voglia di lavorare per continuare a restare sulla strada giusta. Con l’infermeria per una volta vuota, Bosco si è concentrato sul sestetto da opporre agli avversari. Confermati gran parte dei titolari (il regista Passaro, le bande Maiorana e Lopis, i centrali Rija e Testagrossa, il libero Riccio), resta il dubbio sull’opposto (il favorito sembra essere Terranova). Il tecnico gialloblu ha tratto ottimo riscontro sia in termini tecnico-tattici che caratteriali dal derby vinto 3-0 sabato scorso contro il Lagonegro. Tuttavia, il test contro Tremestieri sarà ancora più duro. Nonostante il ritardo in classifica (i catanesi hanno racimolato finora 8 punti), il sestetto guidato dal giovanissimo mister Ferluga è molto pericoloso in fase offensiva, con atleti di categoria superiore, e può contare su diverse chiavi di gioco in virtù delle grandi capacità di palleggio del regista Di Grande. Dunque, Rija e compagni sono chiamati a giocare una partita d’attacco, pressando fin da subito gli avversari e lasciando loro pochi margini di manovra.
Giuseppe Petrocelli
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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