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Volley: domani il derby del Noce |
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19/11/2010
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| Una sfida che vale doppio. Quella che andrà in scena domani alle 18 al Palasport di Lagonegro fra la Nicodemo Lauria e la Sidel sarà una partita speciale, dove in ballo non ci sono solo i tre punti e dove non contano tanto i rapporti di forza né i precedenti appuntamenti settembrini di Coppa Italia, quanto invece le motivazioni profuse nell’arena di gioco. E di motivazioni, entrambe le squadre, ne hanno diverse. Dopo l’ottimo 3-0 inflitto a Poiatti Ragusa che ha regalato il primato nel Girone I, i laurioti vogliono continuare a sfruttare il buon momento per incrementare i 12 punti già in cascina, ma soprattutto per dimostrare a se stessi di essere sempre la baby-gang capace di annichilire l’avversario. Dall’altra parte della rete troverà però una Sidel, rinfrancata dopo la prima vittoria (per di più esterna) ottenuta contro l’Amatori Potenza e tirata a lucido dal suo nuovo mister Mimmo Tripi, che al match contro i “cugini” chiede conferme della svolta impressa la scorsa settimana. Sarà un dunque un braccio di ferro esaltante e tutti gli occhi saranno puntati sull’ex di turno, Maurizio Lopis, ieri in forza ai lagonegresi ma oggi condottiero della banda gialloblu. Il bomber catanese però preferisce analizzare la gara: “Sarà durissima – dice - sia perché loro hanno bisogno di fare punti, sia perché non esistono partite facili”. Dunque, se da un lato Lagonegro si prepara ad ospitare non senza timore la capolista e il suo arsenale d’attacco rappresentato, oltre che da Lopis (18 palle messe a terra contro Ragusa), anche dal martello Maiorana e dal centrale Rija, da parte sua la Nicodemo sente il campanello d’allarme che arriva dalla diagonale coperta da Cimino o dalla corsia laterale coperta da Arzeo. Vincerà chi saprà mantenere i nervi saldi e chi sbaglierà il meno possibile in difesa e in attacco.
Giuseppe Petrocelli |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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