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Pisticci sconfitto a battipaglia e fuori dalla coppa |
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17/09/2010
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| Finisce a Battipaglia il cammino del Pisticci in Coppa Italia. Nella gara unica dei trentaduesimi di finale della competizione iridata, i gialloble perdono 1-0 e si ritrovano fuori dal torneo.
Decide il gol di Landolfi dopo circa venti minuti. Il difensore della Battipagliese insacca su una respinta di Falcone intervenuto su un precedente calcio di punizione.
Sulla terra battuta del Sant’Anna la Battipagliese si trova avvantaggiata per l’abitudine alla superficie. Il Pisticci ci mette un po’ a trovare le misure del campo. E non è un caso se la reazione della squadra di Fortunato, oggi in veste sperimentale, arrivi soprattutto nella ripresa. Di De Cesare, Cirigliano e Basile le occasioni migliori. Il bomber di Salerno, subentrato a Selvaggi, colpisce la traversa su punizione, mentre Basile non ha fortuna in un affondo che avrebbe potuto fruttare un pareggio a quel punto meritato. Ma alla fine il risultato non cambia e la Battipagliese passa il turno con lo scarto minimo.
Diversi i volti nuovi nell’undici di partenza scelto da Fortunato a cominciare dal portiere Falcone. In difesa esordio dall’inizio per il brasiliano Lima, schierato terzino sinistro. Mentre in mezzo ha provato ad affinare l’intesa in vista di domenica la coppia di centrali forma da Di Maria e Florindo. A destra Cati, poi sostituito da D’Aria. In mezzo al campo Fortunato sceglie Masiello e Gambino, un duo inedito, che consente di ovviare all’assenza per squalifica di Platone e dare un turno di riposo a Guarino. Mentre sugli esterni alti trovano conferma gli impieghi di Falco e Basile. In avanti Cirigliano ha fatto coppia prima con Selvaggi e poi, nella ripresa, con De Cesare.
Il test di Coppa risulta comunque utile al Pisticci che il 10 ottobre dovrà tornare a Battipaglia per il campionato. La terra battuta del Sant’Anna, quantomeno, non sarà del tutto sconosciuta.
Roberto D'Alessandro
gialloble.com |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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