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"Mio Potenza": onestà e trasparenza nella gestione della società |
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12/08/2010
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| "Il Mio Potenza" esprime soddisfazione "nel leggere le dichiarazioni di Pasquale Capobianco relative alla filosofia con la quale egli stesso ritiene si debba gestire una società calcistica".
"Ci piace leggere- scrivono in un comunicato- che onestà, serietà e nessun personalismo debbono essere le componenti essenziali di fare calcio, senza delle quali non si va da nessuna parte. Auspichiamo nel contempo tutta la fortuna che merita l’Atletico Potenza e ci sorge solo un piccolo rammarico: si sarebbe potuto dar vita ad un discorso costruttivo, basato sul rispetto reciproco, sul comune desiderio di dar vita ad un nuovo e più esaltante ciclo del calcio potentino, se solo il Sig. Capobianco avesse accolto l’invito rivolto in più occasioni dal Mio Potenza, ma più volte purtroppo disatteso. Oggi, con il massimo del rispetto che abbiamo l’obbligo di riservare a quanti si attivano in prima persona per non far morire il calcio a Potenza, oggi però dicevamo, abbiamo il dovere di rispettare quanti hanno dato fiducia alla nostra associazione e nessun movimento, nessuna operazione è prevista a breve scadenza se non dopo un’assemblea dei sottoscrittori ai quali spetta , qualsiasi tipo di decisione. Nessuna polemica da parte nostra, anzi l’auspicio è che Capobianco mette insieme una formazione in grado di guardare con moderato ottimismo l’evolversi del prossimo torneo di promozione. Dal canto nostro il migliore in bocca al lupo a Capobianco e a quanti in città anche nelle categorie inferiori si attivano perché la domenica a Potenza possa essere ancora ricordata come il giorno dedicato al Calcio. Siamo quindi, come si dice in “Stand By” e almeno fino al 30 di agosto nessuna decisione sarà adottava dal direttivo se non prima avere ascoltato la platea dei nostri soci". |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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