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Serie D, Mitro (dg Picerno): ‘Play off obiettivo minimo’

12/09/2018



La Polisportiva Az Picerno sta per iniziare un campionato che la vedrà grande protagonista. La società, che proprio ieri ha messo a segno altri due colpi di mercato, ha messo a disposizione del nuovo tecnico Domenico Giacomarro un organico di alto livello, che in Coppa Italia ha già fatto vedere cosa sia in grado di fare battendo domenica scorsa in corsa per 2 a 0 il Castrovillari (Girone I). Ne abbiamo parlato con Enzo Mitro, ex guardialinee in Serie A e direttore generale dei melandrini.

Direttore, l’arrivo di Giacomarro possiamo interpretarlo come l’intenzione della società di alzare l’asticella?
Innanzitutto, diciamo che chi lo ha preceduto (Pasquale Arleo, ndr) negli ultimi due anni e mezzo ha fatto molto bene. Ogni allenatore ha il suo modo e metodo di gioco ma quest’anno, rispetto al passato, abbiamo investito di più e costruito una squadra per cercare di fare qualcosa di importante. E, come ha detto il nostro presidente che è qui a Picerno (Donato Curcio, ndr), abbiamo investito di più sulla qualità e quantità dei giocatori. Abbiamo una panchina lunga, per cui possiamo affermare di aver messo a disposizione del tecnico 20 titolari e non 11.

L’obiettivo minimo è raggiungere i play – off?
Se vogliamo fare meglio dell’anno scorso non può che essere questo, perché abbiamo chiuso il campionato immediatamente sotto la zona play – off.

A suo avviso quali sono le squadre del girone che partono per vincere?
Il girone H è un raggruppamento che presenta tante insidie sia dal punto di vista tecnico, che agonistico. La Puglia e la Campania hanno sempre avuto squadre importanti e blasonate. Basti pensare che noi, già alla prima di campionato, ce la vedremo con il Savoia che è una di queste ed è una compagine ben organizzata che sicuramente vorrà fare bene. Poi ci sono piazze importanti come Taranto e Cerignola, che ha fatto grandi investimenti, o le stesse Altamura e Gravina. Senza dimenticare le neopromosse come il Fasano che nascondono sempre grandi insidie. Insomma, sarà un bel campionato e anche difficile. Anche perché sono sempre convinto che quello H sia tra i gironi più complicati.

Lo scorso anno secondo tutti è stato il girone più difficile, pensa possa esserlo anche quest’anno?
Sì. È sempre stato così perché ribadisco che tradizionalmente è sempre stato formato da squadre, ad esempio come quelle che ho citato prima, che nulla hanno a che vedere con questa categoria e che hanno fatto la storia del calcio meridionale. E poi ci sono grandi organizzazioni che adesso vanno per la maggiore come Altamura, Cerignola o Gravina che sono di grande rilievo. Mi ripeto dicendo che sarà un bel campionato nel quale la componente tecnica verrà affiancata da quella agonistica, perché si giocherà contro squadre che riempiono i propri stadi e che avranno anche tanti tifosi al seguito.

Sono vere le voci secondo le quali quest’estate avreste chiesto di essere inseriti nel Girone I?
Ne abbiamo discusso e qualora ce ne fosse stata la possibilità, perché no. Ne avevamo parlato soprattutto dopo aver saputo dell’eventualità dell’inserimento del Bari nel girone H. Di cui non dimentichiamo fa parte anche l’Andria: altra compagine che nulla ha a che vedere con la Serie D e che dovremo affrontare. Ma non avevamo fatto alcuna richiesta ma, eventualmente, ci eravamo detti disponibili ad andare nel girone I.

Partendo dalla conferma di Esposito, a suo avviso finora quale reparto è stato rinforzato maggiormente?
La squadra che ha battuto domenica scorsa il Castrovillari in Coppa Italia era formata da 10 giocatori nuovi su 11 scesi in campo dall’inizio. Abbiamo rinforzato l’attacco con l’ingresso di Santaniello, e non sto qui a dire quanto sia importante avere in rosa una punta come lui. Abbiamo preso Fontana in difesa e Pitarresi a centrocampo, dove siamo migliorati tanto attraverso l’inserimento di altri nuovi elementi provenienti dall’Igea Virtus che ha vinto gli ultimi play – off. Ma il vero punto di forza credo potrebbe essere rappresentato dall’aver tesserato, anche quest’anno, ottimi Under che alla fine ritengo siano quelli che possano davvero fare la differenza. I nostri saranno senza dubbio all’altezza della situazione e potranno far stare tranquilli l’allenatore e i tifosi.

Gianfranco Aurilio
lasiritide.it


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