LaSiritide - #news #Italia 22/07/2016 - Erdogan e il golpe reale o presunto

Erdogan e il golpe reale o presunto

22/07/2016

La situazione in Turchia peggiora di giorno in giorno. Gli arresti si susseguono senza sosta: tra docenti universitari, magistrati e giornalisti siamo già oltre i 10 mila detenuti. Ma se a questi si aggiungono i licenziamenti e gli allontamenti, il giro di vite aumenta a dismisura.
La comunità internazionale intanto si interroga sulla veridicità del colpo di stato. In molti sostengono che si sia trattato solo di una messa in scena orchestrata abilmente dal Sultano per consolidare la sua leadership sulla Nazione. Questa ipotesi è tutt'altro che peregrina, ma è innegabile che in tanti vorrebbero che il suo regime fosse rovesciato. Ma in Turchia, già dal 2014, anno delle sua elezione alla presidenza della Repubblica, è in atto una deriva autoritaria voluta dallo stesso Erdogan.
Questo suo intento ha portato all'allontanamento (altro che dimissioni) del moderato Amet Davutoglu, ex premier, ministro degli esteri e consigliere personale del presidente.
La costituzione turca conferisce al primo ministro pieni poteri esecutivi, mentre per il capo di stato è previsto un ruolo meramente formale. Tuttavia, questo principio è valso fino alle elezioni del 2014 e per i precedenti anni in cui Erdogan ha, a sua volta, ricoperto l'incarico di capo del governo.
In una recentissima intervista ad Al Jazeera, il Sultano, legittimando costituzionalmente quanto sta accadendo, ha affermato non esservi in corso alcuna dittatura e che i poteri esercitati sono frutto dello stato di emergenza, della durata di non meno di tre mesi e proclamato in seguito agli ultimi avvenimenti. Purtroppo, questa misura prevede la sospensione delle previsioni sulla tutela dei diritti dell'uomo riconosciute dalla convenzione dell'Unione Europea.
A ciò si aggiunga che già dalla sua elezione diretta a Presidente della Repubblica di due anni fa, prima nella storia in quanto fin a quel momento la nomina era appannaggio del Parlamento, le cose siano radicalmente cambiate. Le repressioni e le violazioni dei diritti umani hanno cominciato ad intensificarsi in particolare nei confronti di oppositori, giornalisti e siti web.
Il sogno di uno Stato musulmano moderato e democratico è ormai andato in fumo. E con esso l'illusione degli Stati Uniti d'America e dell'Unione Europea, che fino ad oggi hanno tollerato l'operato di Erdogan rispettivamente per la questione delle basi aree e per il filtro ai flussi migratori dalla Siria e dal Medio Oriente. Anche se circa quest'ultimo aspetto, non manca chi crede che la diminuzione degli arrivi sia dovuta alla chiusura delle frontiere austriache e dei paesi balcanici, che ha provocato l'interruzione della rotta preferita dai migranti, ovvero quella attraverso Macedonia, Serbia e Ungheria.
L'Europa, in particolare, ha trasferito circa sei miliardi di euro nelle casse turche per fronteggiare l'emergenza profughi. Denaro che consentirà a Erdogan di alleviare le tensioni inflazionistiche sulla lira turca e la difficoltà derivanti dalla fuga di capitali esteri che inevitabilmente seguiranno questi accadimenti. Standar & poor's ha subito tagliato il rating turco con outlook negativo. Lo Stato necessita di risorse e non a caso da Ankara sono arrivate le scuse a Mosca per l'abbattimento del caccia russo dello scorso novembre.
Per questa ragione si presume che anche i rapporti con l'Isis si intensificheranno: si ritiene che la Turchia venga già usata dai fondamentalisti islamici quale via del contrabbando di petrolio.
D'altronde, è noto quanto Recep Tayyip Erdogan sia un musulmano radicale: nel 1998 fu imprigionato per aver declamato in pubblico versi quali: «le moschee sono le nostre caserme, le cupole i nostri elmetti, i minareti le nostre baionette e i fedeli i nostri soldati». Inoltre, si conoscono le sue posizioni sulla diversità e inferiorità della donna e sull'obbligo di indossare il burqa. Ciononostante, il leader "ottomano" è sempre stato appoggiato.
Alla domanda dell'emittente araba sull'eventuale introduzione della pena capitale, che precluderebbe definitivamente l'ingresso in Europa, il Sultano ha risposto che «il popolo turco l'ha chiesta e se il Parlamento la voterà io l'approverò». E sulle conseguenze nei rapporti con l'UE ha affermato: «per 53 anni abbiamo bussato alla loro porta e ci hanno lasciato fuori mentre altri entravano».
Rimangono tese anche le relazioni con Washington per effetto della richiesta di estradizione di Fethullah Gulen, predicatore e politologo, sostenitore dell'emancipazione della donna e dell'ampliamento delle istituzioni democratiche, additato quale mente del golpe.
La Turchia dunque si prospetta essere un altro errore, l'ennesimo, commesso dall'Occidente in politica estera.
Anni e anni di conflitti, sostegni a regimi quanto meno ambigui in questo o quel continente compiuti solo in nome di interessi economici ed energetici, che hanno avuto l'effetto di disseminare il mondo di morti, distruzioni e odio.

Gianfranco Aurilio
lasiritide.it

NEWS BREVI

1/12/2021 - Ultimo lotto Bradanica, domani alle 11.30 l’apertura al traffico
Come annunciato nei giorni scorsi verrà aperto domani, 2 dicembre, l’ultimo lotto “La Martella” della strada Statale “Bradanica”.
L’apertura al traffico è in programma alle ore 11.30 al km 135 lato La Martella.
Sarà presente l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra.

28/11/2021 - Poste Italiane: estesi orari apertura di tre uffici postali lucani
Poste Italiane comunica che a partire lunedì 29 novembre, gli Uffici Postali di Matera 5, Melfi e Moliterno saranno interessati da un potenziamento degli orari di apertura al pubblico.
In particolare, gli uffici postali di Melfi e Moliterno (PZ) saranno aperti dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:20 – 19:05, il sabato dalle ore 8:20 alle 12:35. Matera 5 osserverà l’orario di apertura su 6 giorni lavorativi. Lun/ven 08:20 – 13:45, sabato 08:20 – 12:45.
Questi interventi confermano la vicinanza di Poste Italiane al territorio e alle sue comunità e la volontà di continuare a garantire un sostegno concreto all’intero territorio nazionale. Anche durante la pandemia, infatti, Poste Italiane ha assicurato con continuità l’erogazione dei servizi essenziali per andare incontro alle esigenze della clientela, tutelando sempre la salute dei propri lavoratori e dei cittadini.
L’Azienda coglie l’occasione per rinnovare l’invito ai cittadini a recarsi negli Uffici Postali nel rispetto delle norme sanitarie e di distanziamento vigenti, utilizzando, quando possibile, gli oltre 8.000 ATM Postamat disponibili su tutto il territorio nazionale e i canali di accesso da remoto ai servizi come le App “Ufficio Postale”, “BancoPosta”, “Postepay” e il sito www.poste.it.
15/11/2021 - Obbligo di catene o pneumatici da neve
E’ stata emessa questa mattina e trasmessa alla Prefettura ed a tutte le Forze dell’ordine, l’ordinanza firmata dal Dirigente dell’Ufficio Viabilità e Trasporti della Provincia, l’ing. Antonio Mancusi, con la quale si fa obbligo:“A tutti i conducenti di veicoli a motore, che dal 01 Dicembre 2021 fino al 31 Marzo 2022 transitano sulla rete viaria di competenza di questa Provincia di Potenza, di essere muniti di pneumatici invernali (da neve) conformi alle disposizioni della direttiva comunitaria 92/33 CEE recepita dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 30/03/1994 e s.m.i. o a quelle dei Regolamenti in materia, ovvero di avere a bordo catene o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, sui veicoli sopraindicati.

Tale obbligo ha validità, anche al di fuori del pericolo previsto in concomitanza al verificarsi di precipitazioni nevose o formazione di ghiaccio”.