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Comitato Senise: 'la Regione cambi passo'

8/08/2014



Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dal Comitato "Per Senise: Rifiuto!" in merito all'incontro di ieri con la Nep Italy
Il comitato PER SENISE: RIFIUTO! ieri sera è arrivato in piazza Vittorio Emanuele per sostenere un dibattito democratico con i rappresentanti della società e, a tal fine ha invitato due tecnici: l’ingegnere Rondinelli e Felice Santarcangelo. La gente, che non fa parte del comitato, liberamente ha cominciato a protestare contro un' idea progettuale che riempirebbe la nostra terra di assurde quantità di rifiuti, il comitato non ha potuto non farsi espressione e rappresentante di quella gente, di quelle parole vere e di quei volti delusi. La delusione nasce dal silenzio del sindaco e dalla politica regionale che sta distruggendo il nostro territorio. È nostra intenzione affrontare un dibattito costruttivo in presenza di terzi, al fine di consentire alla popolazione di avere la giusta e vera informazione circa la questione, organizzando il tutto con l’amministrazione comunale, malgrado non l’abbia concesso alla prima richiesta fatta. Inoltre nuovamente ci chiediamo a che titolo un privato appaltatore si rivolge alla cittadinanza per presentare un progetto da esso stesso impacchettato ? soprattutto i nostri cittadini hanno il diritto di sapere come la Regione si sta comportando in merito all’industria rifiuti e come non ha consentito di avere accesso ad atti pubblici. Sono stati autorizzati 10 impianti in Basilicata se è vero quello che dice il tecnico allora avremo un grosso problema, da dove arriveranno i rifiuti nell’impianto di Senise? I Dati Ispra del 2013 ci dicono che la Basilicata produce 180.254,78 t/anno di indifferenziato di cui 107.558,80 t/anno in provincia di Potenza e 72.695,98 t/anno in provincia di Matera. L’opificio di Senise si candida a pieno regime di lavorare 85.000 t anni. Da dove arriveranno i questi rifiuti visto che sono stati autorizzati altri 10 impianti come dice il tecnico della Nep?. Attualmente impianto Fenice di Melfi brucia 30000t/anno di rifiuti, facendo un semplice calcolo 85+30 =115 t/anno. Già solo i due impianti superano la produzione della provincia di Potenza. Da qui noi non dovremmo neanche ascoltare nessun progetto, visto che non vogliamo i rifiuti dell’intera Basilicata. Non dimentichiamo che esiste anche una linea 3 che dovrebbe lavorare inerti speciali con una frequenza di 640 t/ giorno. Quando si parla di speciale bisogna stare sempre attenti. In Italia esempi del genere ci sono ma trattano i rifiuti con quantità decisamente minori su superficie grandissime, pianeggianti e non collinari come il nostro, e nonostante tutto hanno i loro problemi. Il legale della NepItaly dichiara che loro sono contro le discariche e i termovalorizzatori, allora ci chiediamo perché produce CDR? Produce solo per i cementifici che hanno pressoché lo stesso principio? Il nostro territorio si deve fare carico solo dei rifiuti che esso produce, non ci possiamo far carico dei rifiuti degli altri comuni della Basilicata e non solo, visto i dati analizzati sopra. Proseguiamo con la raccolta porta a porta che si sta facendo già da alcuni anni. Noi non ci stiamo. Non esiste progetto che tenga con questi numeri stratosferici che ci faranno diventare la capitale dell’immondizia in Basilicata. Chiediamo un cambio di marcia alla Regione, programmando un piano rifiuti sostenibile per i tanti territori della Basilicata. Finiamola di sacrificare un singolo territorio per le esigenze di tutti gli altri. Ieri piazza Vittorio Emanuele si è riempita solo con le persone dei comitati contro i rifiuti, se noi non ci fossimo presentati, la piazza sarebbe stata quasi deserta. L’interesse ad ascoltare il progetto, alzando la mano, erano solo di 3 persone, come si vede dalle registrazione del video pubblicato sulla lasiritide.it. Si capisce a chilometri che la cittadinanza non vuole neanche saperne del progetto, non vuole i rifiuti, punto. Se in piazza c’erano più del 80 percento dei contrari questo dovrebbe far riflettere il Sindaco e l’amministrazione. I famosi 7 mila che l’avvocato ha citato non erano presenti in piazza perché evidentemente non ne vogliono proprio sapere del progetto. Chiediamo ancora una volta al Sindaco e all’amministrazione di ritornare sui propri passi per il bene di una comunità che non vuole i rifiuti e i tanti disagi ad esso connessi, con la costruzione di un opificio. La viabilità in primis sarebbe compromessa, senza parlare di tutte le emergenze ambientali ha partire da l’aria e l’acqua. Acqua che ieri sera è stata la prima a dire no all’impianto cadendo prima dell’incontro. Un segnale che è venuto dall’alto quasi ad incoraggiarci in questa battaglia che non vuole i rifiuti nel nostro territorio. Infine ringraziamo il Sindaco Esposito per aver smentito personalmente la possibile realizzazione dell’impianto nel territorio santarcangiolese e di aver confermato ancora una volta il sostegno al comitato.



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