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Regionali 2013: l'analisi di un lucano altrove

20/11/2013



Elezioni Regionali 2013 due giorni dopo: vi presentiamo i risultati a metà tra analisi numerica e qualitativa del trend che ha caratterizzato il voto che, ricordiamo, ha visto oltre il 50% degli aventi diritto astenersi dal voto. Ringrziamo, per l'analisi che segue, Simone Lavella: lucano (di Guardia Perticara) residente per lavoro in Danimarca. Dal suo sguardo di "cervello indigeno trapiantato all'estero" esce fuori questo:

ANALISI VOTO ELEZIONI REGIONALI 2013
A) ASTENSIONISMO
Partiamo dall’analisi degli aventi diritto e della % di votanti, dando un’occhiata anche al trend delle ultime tornate elettorali regionali!!!



Dalla tabella e dal grafico si evince come in 13 anni la politica lucana abbia perso il 25% dei votanti.
Questa volta si è registrato un -15% rispetto a 3 anni fa; infatti, meno della metà degli aventi diritto (solo il 47,86%) si è recato alle urne nell’ultima tornata elettorale.
Ultimo aspetto da sottolineare (ma che si vedrà meglio nei 2 grafici successivi) è che a fronte di un trend negativo dei votanti, si è registrato un trend positivo degli aventi diritto;
infatti oggi hanno diritto al voto ben 42000 lucani in più rispetto al 2000 (e 6000 in più rispetto al 2010).



Come già accennato, i grafici in alto evidenziano come i due trends (aventi diritto e votanti) divergano.
Se ci soffermiamo sul secondo grafico (in cui sono rappresentate le differenze del numero di aventi diritto e votanti delle tre ultime tornate elettorali rispetto alla tornata precedente) vediamo come, mentre per i 2005 (rispetto al 2000) e per il 2010 (rispetto al 2005) le due differenze sono correlate inversamente (con l’aumentare degli aventi diritto si registra una PROPORZIONALE diminuzione di votanti), per il 2013 questa correlazione inversa non esiste (infatti a fronte di un lieve aumento degli aventi diritto si registra una massiccia diminuzione di votanti).
Ultimo discorso di questa prima parte è dedicata alle schede nulle e bianche!!!




Come è evidente nei grafici in alto, seppur con delle percentuali minori, il malcontento messo in luce dall’astensione è confermato anche dal trend delle schede nulle (comprese le bianche); infatti queste negli ultimi 3 anni sono aumentate del 2%.

B) DIFFERENZA RISULTATI RISPETTO AL 2010


Nonostante il governo uscente (dimissionario) fosse di centrosinistra, quest’ultimo, dei due maggiori schieramenti, è quello che meglio ha retto l’insoddisfazione perdendo poco più di 1 punto percentuale rispetto a tre anni fa (ma in termini assoluti ha perso circa 50000
elettori).
Poco meno di 50000 elettori sono stati persi anche dal centrodestra che corrispondono a più
della metà degli elettori di destra della scorsa elezione. In altre parole, solo un elettore su due di centrodestra del 2010 ha rivotato lo stesso schieramento.
Complessivamente il centrodestra ha perso 8,54 punti percentuali rispetto al 2010.
Chi guadagna? La totalità degli altri raggruppamenti: 1 su tutto il M5S che va per la prima volta tra i banchi del consiglio regionale lucano.
Passiamo ai partiti: (sono analizzati solo i partiti esistenti a livello nazionale, quindi sono escluse tutte le varie liste collegate ai candidati presidenti)

come per la propria coalizione, anche il principale partito del centrosinistra (PD) regge
abbastanza bene; esso infatti fa registrare solo una “lieve” flessione del 2,3% rispetto a 3 anni fa.
Un lieve aumento invece lo fa registrare il Partito socialista (+2,88%).
Perdendo circa il 6,5% rispetto a 3 anni fa, l’IDV sparisce completamente dal consiglio regionale.
In grande crisi anche il principale partito di centrodestra; il pdl infatti perde più del 7% rispetto alla tornata precedente (7% tenendo conto il risultato del solo pdl nel 2010; se si contasse anche la lista “Per Pagliuca”, la flessione andrebbe oltre l’11%).
L’Udc che nel 2010 era schierato con centrosinistra, perde il 3,59%.
L’altro “uscito” dal centrosinistra (SEL), in corsa da solo, perde solo 614 voti ma, alla luce dell’astensione, guadagna complessivamente più di un punto percentuale.
Ultima riflessione sul M5S che è presente per la prima volta alle elezioni regionali. Gli unici dati a disposizione per un confronto sono quelli delle elezioni politiche del Febbraio scorso in cui i grillini superavano il 24%. Adesso fanno registrare poco meno del 9% .
Visto la differenza di importanza delle due tornate elettorali a confronto e visto il diverso grado di astensionismo, questo ultimo confronto NON HA PIENO VALORE.

C) PARTITI E PREFERENZE
Continuando ad analizzare il consenso dei vari partiti, si mettono a confronto le “classifiche” dei partiti più votati alle due ultime tornate elettorali.


Pur perdendo rispettivamente circa il 3,5% e il 7%, PD e PDL erano e restano i due
maggiori partiti in Basilicata.
Al terzo posto, seguendo gli equilibri nazionali, si colloca il M5S.
L’UDC, che ha cambiato schieramento rispetto a 3 anni fa, perde due piazze a favore del PSI e SEL.
L’IDV, com’è accaduto anche su base nazionale, negli ultimi 3 anni si è notevolmente ridimensionato.



Sommando le preferenze dei singoli candidati consiglieri e confrontando tale somma con il numero di voti ottenuti dal candidato presidente la cui lista era collegata, si è costruito la tabella in alto.

CSX, CDX e BASILICATA 2.0 hanno delle percentuali molto alte; ciò fa supporre che la
quasi totalità dei voti ricevuti dal candidato presidente è collegata ad una persona (candidata consigliere). In tal caso gioca un ruolo fondamentale il popolarità dei candidati e la loro interazione con i votanti.
La percentuale superiore al 100% fatta registrare dal CDX è dovuta al cosiddetto voto
disgiunto. Infatti, non tutti i voti dei candidati consiglieri del centrodestra sono andati al candidato presidente del centrodestra.
Discorso inverso vale per il M5S che molto probabilmente ha incassato buona parte di questi voti “disgiunti” a favore del proprio candidato alla presidenza. Ma la percentuale molto bassa dei grillini potrebbe essere dovuta anche al fatto che tanti elettori abbiano votato solo il candidato presidente senza aver espresso nessuna preferenza per quanto riguarda i candidati al consiglio.

INFINE VEDIAMO CHE PERCENTUALE DI AVENTI DIRITTO RAPPRESENTANO LE DUE MAGGIORI COALIZIONI E I MAGGIORI PARTITI.




Dalla tabella in alto si evince come SOLO un lucano su quattro sarà rappresentato dal
prossimo governo regionale e solo l’8,41% dalla principale coalizione di opposizione.



Stesso discorso fatto per le coalizioni, lo si può fare per i singoli partiti: il più grande partito di maggioranza rappresenta poco più del 15% degli aventi diritto al voto, mentre il maggior partito di opposizione rappresenta poco più del 10%. Definitivamente solo 1 lucano su 4 è rappresentato da uno dei due maggiori partiti. Alla faccia del bipolarismo!!!


Simone Lavella



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