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Pertusillo: "il lago non è inquinato". Intanto la gente è tra rabbia e curiosità

18/06/2010



“Il lago non è inquinato”. Precisa questo il sindaco di Spinoso Pasquale De Luise, che, assieme agli altri 3 sindaci dei comuni in prossimità del Pertusillo (Grumento Nova, Sarconi e Montemurro) si è fatto promotore di una sorta di comitato di vigilanza costante, da quando si è resa visibile la macchia scura sul lago. E si sono fatti promotori anche dell’incontro che nella mattinata di ieri è stato organizzato proprio sulle sponde del lago e al quale erano presenti, oltre ai Comuni, anche rappresentanze del Dipartimento Ambiente della Regione, l’assessorato al ramo della Provincia di Potenza, l’Arpab, l’Azienda Sanitaria e il Parco Val D’Agri. “La moria di pesci che si sta verificando in queste ultime ore- ha spiegato il sindaco- era una delle possibili conseguenze previste fin dall’inizio. Gli animali sono morti per asfissia, perché la putrefazione dell’alga presente nel bacino ha privato la fauna dell’ossigeno”.
Una conseguenza scientifica e prevedibile, dunque, che dimostrerebbe, tra le altre cose, la natura organica dell’elemento che ha causato il tutto, “anche perché- continua De Luise- altrimenti l’alga stessa non si sarebbe sviluppata”. Il monitoraggio continua costantemente per valutare la presenza ipotetica di altre concause che comunque escluderebbero una volta per tutte il temuto fattore petrolio. Dalla Regione e dalla Provincia si sono detti a disposizione per qualsiasi richiesta.
“I rimedi per evitare tale moria non c’erano- dice il sindaco- l’unico modo sarebbe stato quello di tentare di bonificare il lago dall’alga ma, si capisce bene che questo, in un bacino come quello del Pertusillo, sarebbe stato impensabile e improponibile. Avremmo dovuto prosciugarlo completamente”. La mancanza di ossigeno a disposizione si è verificata gradualmente negli ultimi giorni, tanto che, chi ha monitorato costantemente il lago, ha raccontato di aver visto i pesci come “impazziti” sullo specchio d’acqua.
Ora, però, l’aspetto più importante da valutare è quello sanitario. “La moria dei pesci non deve avere come conseguenza quella di impedire che l’aria e l’ambiente siano salubri- spiega De Luise- I poveri animali si trovano lungo le coste e vanno in putrefazione. Abbiamo chiesto alla Regione di impegnarsi, già dalla prossima settimana, per istituire una task force per una bonifica costante delle coste. E la Regione ha dato l’assenso”. Intanto un campione di pesci morti saranno esaminati, parte su iniziativa degli stessi sindaci.
Circa gli allarmi suscitati dal colore rosso delle ultime settimane delle acque del Pertusillo, il sindaco di Spinoso, con i colleghi di Montemurro, Grumento e Sarconi, avevano immediatamente costituito una unità di crisi e commissionato, a ben 4 laboratori diversi, analisi specifiche, coinvolgendo anche i tecnici dell’Ente Irrigazione, del Parco Val d’Agri e Corpo Forestale. Dai primi risultati emersi, sembrava che responsabile della colorazione fosse una mucillagine, dunque un fatto organico. A confortare questa tesi anche un precedente. La stessa cosa si sarebbe verificata qualche anno fa nella diga del Fortore.

Mariapaola Vergallito


dal nostro inviato

Capannelli in riva al lago de Pertusillo. Tra rabbia, puzzo e pesci morti

Il lago presenta un colore verde intenso. Rispetto agli ultimi giorni ha cominciato a ri-riflettere il cielo e la natura intorno.
Peccato però che a questi cambiamenti che, dall’auto appaiono rassicuranti, subentri lo sconforto, una volta messi i piedi per terra.
Al bivio di Montemurro, si avverte un odore intenso di pesce come si vi fossero aperte 100 pescherie. Sotto il ponte i pesci boccheggiano. Sembrano uccelli radunatisi per la migrazione.
Allo sbarramento, al bivio di Spinoso, ad alcuni pesci morti, visibilmente incastrati nella melma, insieme con altri materiali, si vedono arrivare, spinti dalla corrente, altri pesci a pancia all'aria.
Sui volti di quanti si sono fermati, si colgono rabbia e delusione. Molti quelli che parlano dei numerosi pesci morti.
Ce l’hanno con tutti. Soprattutto, ognuno con se stesso. «Ci beviamo sempre tutto. Ci dicono che va tutto bene e poi si scoprono sorprese. Dovremmo gridare con forza la nostra rabbia, invece…». E’ il pensiero di un pendolare di rientro da Potenza. Viaggia con un collega con cui divide il viaggio. Si è fermato per recuperare la propria auto, lasciata all’alba al bivio. La statale 598 è più trafficata del solito per via dell’interruzione di un tratto della Salerno-ReggioCalabria. S’è formato un bel capannello. Tutti con lo sguardo rivolto al lago. Chi parla dell’alga, chi impreca contro l’Anas per via dell’uso del diserbante. Qualcuno tira fuori un quotidiano di ieri, dove si legge dei ritardi dell’ARPAB. Un altro riferisce di aver letto di un incontro che si sarebbe dovuto tenere nella mattinata, promosso da alcuni sindaci della zona.
Insomma, c’è la consapevolezza che bisogna fare qualcosa di più. Se potessero, si tufferebbero in acqua: a salvare i pesci, a pulire il lago dalle tante schifezze, ad estirpare l’alga cornuta. Invece, si prende coscienza che tocca solo aspettare. Si rimonta in auto e si riparte. «Speriamo si diano una mossa i tanti cornuti che ci prendono in giro». È l’amaro commento di un anziano signore che a guardarlo sembra il simbolo della mitezza. E’ segno che da queste parti, le persone si stanno davvero incavolando. Non sappiamo cosa stia davvero succedendo. Forse, alla fine, troveranno il coraggio di essere chiari. Non ci rimane di sperare che ci stiamo preoccupando per niente.

Paolo Sinisgalli
redazione Agri-Lasiritide.it



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