Si è svolta oggi al Tribunale di Lagonegro la prima udienza pre dibattimentale del processo che riguarda la morte della giovane Giovanna Pastoressa. Il 13 dicembre 2019, ricordiamolo, a Lauria, la 28enne si trovava in una palestra assieme ad altre persone quando sulla struttura andò a finire parte del tetto del palazzetto dello sport che si trovava a poche decine di metri di distanza. In quelle ore c’era maltempo ma, come dimostrato dalle perizie, le condizioni metereologiche e i venti non erano di portata eccezionale. Come accertato in sede di Incidente Probatorio da un Collegio peritale del Tribunale di Lagonegro, il crollo del Palazzetto fu causato da errori progettuali e omissioni commessi dai tecnici incaricati e dalle imprese esecutrici della struttura e della copertura. Nove sono le persone rinviate a giudizio. La famiglia Pastoressa è seguita dagli avvocati Raffaele Melfi e Antonio Donadio.
La Giudice, dottoressa Giusy Viterale, ha ritenuto di ridurre le liste testimoniali rispetto a quella che, come spiega l’avvocato Melfi, «appariva una sovrabbondante indicazioni di testimoni su fatti che, tra l’altro, apparivano piuttosto marginali rispetto a quelle che sono le ipotesi accusatorie: il fatto, cioè, di non aver tenuto conto in sede progettuale della forza ascendente dei venti e la mancata sorveglianza rispetto all’inserimento dei ferri nei pilastri a completamento della struttura per mantenere salda la trave del tetto, che poi si è staccata provocando il disastro che conosciamo. Siamo soddisfatti. Inoltre sono state già fissate 4 udienze tra maggio e giugno, due al mese».
Presente, accanto ai genitori di Giovanna, anche una delegazione di Libera, con la referente del presidio lagonegrese e coreferente regionale Anna Aversa. Prossima udienza il giorno 8 maggio.
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