Come mai la Basilicata rimane una delle poche regioni a non consentire ai farmacisti di poter vaccinare le persone? E’ la domanda che Nicola Giordano, farmacista di Sant’Arcangelo pone all’attenzione della Federfarma di Potenza e Matera, oltre che della Regione Basilicata.
“A tutti noi farmacisti è stato chiesto di seguire un corso, con tre test da superare al termine di un programma organizzato ad hoc riguardante i vaccini per il covid-19 - ci racconta - Stiamo parlando del mese di marzo, tanto è vero che in quasi tutte le regioni di Italia si ha avuto il tempo di organizzarsi ed è possibile vaccinarsi nelle farmacie. Da noi invece no”.
Come se lo spiega lei?
“Sinceramente non me lo riesco a spiegare. Quando mi sono rivolto alla mia categoria in questi mesi, non sono riuscito a ricevere risposte esaustive e di conseguenza, dopo nove mesi ancora risultiamo essere tra gli ultimi in Italia”.
Lo stesso discorso vale anche per i vaccini antinfluenzali?
“Certo. Anche in questo caso abbiamo dovuto affrontare un programma riguardo la somministrazione del farmaco attraverso l’uso della siringa, in modo tale da poter alleggerire il lavoro dei medici e poter somministrare direttamente noi in farmacia, il vaccino al paziente, però, anche in questo caso, siamo ancora bloccati”.
Nulla c’entrano possibili problemi di logistica?
“Assolutamente no. Di fatti ho già da tempo inviato la planimetria della farmacia e dello studio dove verrebbero vaccinate le persone e che in pratica sono collegate, apportando a queste anche le migliorie che magari possono agevolare tale prassi. Questo naturalmente per quanto riguarda me, poi se andiamo a vedere in molte altre farmacie che magari non hanno uno spazio al chiuso a propria disposizione o che comunque non riescono a garantire le giuste distanze, è stata data la possibilità di utilizzare dei gazebo esternamente, quindi le soluzioni in ogni caso ci sono”.
In poche parole siete autorizzati, sulla carta, organizzati e pronti: ma?
“Ma attendiamo da tempo di poter fare ciò che da tempo altri nostri colleghi fanno in maniera regolare. A tutto questo vorrei aggiungere che dietro non può esserci alcun problema dal punto di vista economico perché, anche se parlo a titolo personale, posso assicurarvi che tanti farmacisti in Basilicata che come me, hanno aderito a tale iniziativa, sono disponibili ad offrire il servizio anche gratuitamente”.
A questo punto la speranza è riuscire ad ottenere delle risposte ma, soprattutto, avviare al più presto il servizio in modo tale da incentivare le persone alla vaccinazione oltre che, alleggerire le strutture preposte ed evitare, per chi intende vaccinarsi, di raggiungere luoghi spesso distanti, fuori dalla propria comunità.
Carlino La Grotta