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Parco del Pollino: ottimismo per la verifica Unesco per il Global Geoparks |
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30/06/2019 |
| È terminata la visita degli ispettori Unesco, che ha interessato tutto il territorio del Parco Nazionale del Pollino, per la verifica necessaria a consentire la permanenza dell’area protetta calabro-lucana nel network “Unseco Global Geoparks”.
La rete di geoparchi globale (Global Geoparks Network) è un programma Unesco nato nel 1998, che si propone di ottenere la promozione e conservazione dell'eredità geologica del pianeta ed incoraggia la ricerca sostenibile e lo sviluppo delle comunità interessate.
“Quattro anni fa presentammo un progetto per entrare a far parte della rete Unesco dei Geoparchi – ci spiega Luigi Bloise, responsabile per l’Ente dell’ufficio Geoparco con cui collabora con l’ingegner Egidio Calabrese – di cui fanno parte 140 Paesi al mondo. Il nostro progetto venne approvato e questo permise al Parco di entrare a far parte di questa importante rete globale”.
Le condizioni da rispettare per far parte di questo network sono molto stringenti ed ogni 4 anni vengono sottoposte a verifiche attraverso l’invio di ispettori. “Durante questo periodo – prosegue Bloise – avvengono confronti a livello planetario, cui partecipiamo due volte ogni anno con realtà di altri territori, durante i quali presentiamo anche degli studi; e non mancano pubblicazioni, ovviamente redatte anche in inglese, riportate su un magazine dei Geoparchi. Oltre a tutto questo, vengono passate al vaglio anche le azioni migliorative al fine di verificare se siano state implementate in modo corretto”.
Dunque, il procedimento è lungo e complesso e Bloise ha provato a sintetizzarlo. “Spiegandolo brevemente, dobbiamo dire che per essere riconosciuto geoparco è necessario essere caratterizzati da una geologia importante che però deve essere messa in relazione con tutte le altre peculiarità territoriali. Per cui, noi abbiamo illustrato il nostro Parco da un punto di vista, appunto, geologico: rapportandolo alle sue bellezze naturali, all’agricoltura biologica e tenendo conto anche di tutte le preminenze storico-culturali ed antropologiche che lo contraddistinguono”.
Un lavoro cui hanno partecipato anche tre atenei. “Fanno parte del Comitato Scientifico del Geoparco anche le Università della Calabria, della Basilicata e di Firenze”.
Gli ispettori inviati dall’Unesco si sono trattenuti 5 giorni ed erano in due: uno di nazionalità greca e l’altro irlandese. Ancora non ci sono notizie sull’esito della visita, ma filtra un moderato ottimismo.
“Ovviamente – evidenzia Bloise – non posso dire nulla su come sia andata, ma ciò che li ha impressionati in modo particolare sono state le bellezze del territorio, le sue peculiarità e la perfetta organizzazione della visita ispettiva, che ha rappresentato il completamento del lavoro di 4 anni. Per rimanere all’interno di questa rete è necessario mantenere degli standard davvero molto alti e, soprattutto, essere in grado di migliorare quotidianamente per attrarre sempre più turismo internazionale. Adesso gli ispettori dovranno completare una relazione che verrà inviata all’Unesco, cui seguirà la riunione di una Commissione che valuterà gli esiti di tutte le ispezioni effettuate”.
I risultati possono essere di tre tipi e si potrebbero conoscere entro ottobre. “La Commissione potrebbe esprimersi con un cartellino verde, che permette di continuare a far parte della rete; assegnando un cartellino giallo, che consente di proseguire ma con l’obbligo di ripresentare il progetto entro due anni; oppure potrebbe decidere per il cartellino rosso, che decreta l’uscita dal network per non aver dato seguito alle azioni pretese dall’Unesco”.
Gianfranco Aurilio
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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