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Viggianello: celebrata la giornata della memoria contro la mafia

21/03/2019



In Basilicata, Viggianello è stata scelta quale piazza regionale principale per celebrare la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia”.
“Ho tenuto in modo particolare a questa iniziativa – ci ha spiegato il sindaco Rizzo – innanzitutto perché mi inorgoglisce che Viggianello sia il riferimento regionale scelto da Libera per ricordare le vittime innocenti della mafia, ma soprattutto per il grande messaggio dato al mondo: poiché anche in un piccola realtà periferica come la nostra c’è bisogno di ricordare, affinché non si ripetano le tante brutte esperienze vissute dal nostro paese nel corso degli anni”.
La celebrazione, molto partecipata, è iniziata alle 10 di questa mattina, con il raduno presso l’istituto omnicomprensivo di Anzoleconte. Presenti don Marcello Cozzi e Gerardo Melchionda di “Libera”, Gianfranco Donadio, capo della Procura della Repubblica di Lagonegro, il sindaco di Viggianello Antonio Rizzo e il dirigente scolastico Antonio Pongitore.
“Celebrare la giornata a scuola – ha aggiunto Rizzo – ha consentito che i destinatari del messaggio che si voleva trasmettere fossero proprio i ragazzi, affinché possano crescere meglio di noi in modo che resti viva la memoria e per cercare di impedire che altre vittime innocenti perdano la vita in quanto eliminate da chi, temendoli, vuole sbarazzarsene per continuare a perseguire i propri interessi».
Come ogni anno la rete di Libera, gli enti locali, le scuole, i cittadini, assieme alle centinaia di familiari delle vittime, si sono ritrovati in tutta Italia per ricordare nome per nome tutti gli innocenti morti per mano delle mafie. Ovunque sono stati tanti gli interventi degli studenti, e alle 11 in punto c’è stata l’emozionante lettura dei 950 nomi delle vittime innocenti della mafia.
“Viggianello – ha proseguito Rizzo – è orgogliosa di aver ospitato questa bellissima giornata e proprio da Viggianello deve partire un urlo proveniente soprattutto delle nuove generazioni, che faccia capire che noi non dimentichiamo e che dia il segnale a tutti circa l’importanza di evitare i silenzi. Perché, come diceva Peppino Impastato, la mafia uccide e il silenzio pure: questa è la ragione per la quale è necessario dare voce a tutte le testimonianze, segnalazioni e denunce”.

Gianfranco Aurilio
lasiritide.it





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