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Parco del Pollino: l’attenzione degli ambientalisti verso un elettrodotto

21/03/2019



Nel territorio del Parco Nazionale del Pollino, Terna, la società nata da Enel, ha un progetto di
“Razionalizzazione della rete ad alta tensione ricadente nell’area del Parco del Pollino”, che riguarda anche le stazioni elettriche di Rotonda e Laino, la linea elettrica di Castrovillari e in generale quella Laino – Rossano.
“Il progetto – scrive Terna, nell’integrazione di quest’anno per la valutazione d’impatto ambientale – si colloca al confine tra le Regioni della Basilicata e Calabria nelle province di Potenza e Cosenza, ed è finalizzato a migliorare l’efficienza della Rete di Trasmissione Nazionale nell’area riducendo le perdite di rete, evitando disservizi (già verificatisi negli anni addietro), consentendo l’esportazione di tutto il surplus di energia elettrica disponibile in Calabria, proveniente da impianti di produzione da fonte tradizionale e da fonti rinnovabili non programmabili e, senza alcun compromesso sulla sicurezza del servizio elettrico”.
All’integrazione si è arrivati dopo una serie di step che si sono susseguiti negli anni,
a partire dal lontano 1998 quando il decreto VIA aveva individuato due prescrizioni: “entro un anno dalla entrata in esercizio del nuovo elettrodotto – prevedeva la prima delle due – dovrà essere dismessa la linea elettrica a 380 kV Laino- Rossano (terna 322) tra la stazione di Laino ed un punto da individuare tra le località Colle Vigilante e Vallone Volpone”; “entro un anno dall’inizio dei lavori di costruzione del nuovo elettrodotto – era indicato nella seconda prescrizione – dovrà essere presentato al Ministero dell’Ambiente il progetto sull’ipotesi di riassetto delle linee a 150 kV e 220 kV delle stazioni elettriche di Rotonda e di Laino. Nello specifico, venga attuato un piano di razionalizzazione della rete A.T. nell’area del Parco del Pollino, finalizzato al riassetto dei collegamenti 220/150 kV nell’intorno delle stazioni elettriche di Rotonda e Laino, che preveda la riduzione del numero di linee uscenti dalle stazioni suddette di almeno due entità, con una diminuzione delle percorrenze all’interno del Parco di circa 40-50 km (detto piano dovrà essere elaborato entro un anno dall’inizio dei lavori di realizzazione dell’elettrodotto in questione)”.
Nel 2017, dopo la presentazione da parte di Terna di un nuovo progetto, la Commissione Tecnica per la Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS scriveva che “il progetto non risulta coerente con i livelli di pianificazione che riguardano specificatamente la protezione della natura. Il proponente (Terna, ndr) non ha ottemperato nei fatti alle prescrizioni 1 e 2”.
Da lì, sulla base della richiesta di integrazione al progetto avanzata dalla stessa Commissione nel luglio del 2018, Terna, lo scorso 12 febbraio, aveva presentato al Ministero dell’Ambiente la documentazione integrativa (estremamente tecnica) che si proponeva di ottemperare ai vincoli di sostenibilità. Il progetto integrato prevede: “Revisione della Prescrizione 1 del DECVIA n. 3062 del 19/06/1998 relativo all’Elettrodotto 380 kV Laino – Rizziconi”; “EL 260 – Razionalizzazione della rete AT nel territorio di Castrovillari”; “EL 190 - Nuovo Elettrodotto a 380 kV tra il sostegno 90 della linea esistente Laino – Rossano 1 e l’esistente Stazione Elettrica di Altomonte”
Il Parco, ma nel 2015, e la Regione Basilicata, nel febbraio di quest’anno, avevano già espresso parere positivo in merito alla compatibilità ambientale del progetto.
Ma l’impostazione data non convince Ferdinando Laghi, componente del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Nazionale del Pollino e rappresentante del Forum Stefano Gioia. “Il problema di fondo – scrive Laghi – è considerare in un unico progetto le due prescrizioni generando di fatto confusione. Il progetto va separato altrimenti si continua a far leva sulla “compensazione degli impatti” per creare un nuovo elettrodotto da 380 kv altamente impattante sulla biodiversità e sul paesaggio”.
Domani scadrà il termine per presentare osservazioni alle integrazioni. “Non si può lasciare alle sole Associazioni l'onere di difendere un territorio che è istituzionalmente affidato al governo dell'Ente Parco”, ha sottolineato il primario e prossimo presidente di Isde International.

Gianfranco Aurilio
lasiritide.it



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