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Il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli a Pomarico

2/02/2019



Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, la Commissione Grandi Rischi, il Prefetto, diversi rappresentanti istituzionali del Parlamento e della Regione Basilicata: stamattina erano a Pomarico per un incontro operativo sui luoghi della terribile frana che a fine gennaio ha devastato il centro storico. Il bilancio ad oggi è di 90 unità immobiliari interessate di cui 18 sono crollate, 12 risultano irrimediabilmente danneggiate e 65 unità immobiliari sono state sgomberate in via precauzionale. I nuclei familiari costretti a lasciare le loro abitazioni attualmente sono 26 per un totale di 56 persone oltre a tre attività commerciali.
Un punto fermo è il seguente: se si vuole salvare l’abitato occorre necessariamente agire sulla regimentazione delle acque. Quella di Pomarico è una frana insidiosa perché ‘fragile’, parte in maniera repentina per poi fermarsi e poi riprendere, eventualmente.
“La priorità- ha detto Borrelli- è assistere la popolazione e poi studiare bene come intervenire per risolvere definitivamente il problema con la messa in sicurezza del costone. I presupposti per lo stato di emergenza ci sono tutti e la popolazione ha bisogno di assistenza e questi sono gli standard necessari per la dichiarazione dello stato di emergenza. Attiveremo un monitoraggio del versanbte per controllare il movimento franoso e evitare ulteriori danni. Poi c'è il tema più ampio che riguarda gli interventi strutturali sui quali noi daremo il nostro contributo come sempre ma lì saranno attivate risorse e effettuati studi approfonditi perchè non vogliamo realizzare interventi e poi trovarci, come è successo in questi giorni, con opere realizzate negli anni passati non risolutivi".


Pomarico non può rientrare negli stanziamenti previsti in bilancio per il piano straordinario del Governo per la messa in sicurezza del territorio. Ma avrà i finanziamenti necessari per far fronte all’emergenza e per gli interventi per il consolidamento del costone attraverso programmazioni ordinarie o misure straordinarie che saranno adottate da qui a breve”.
Secondo il responsabile del centro di competenza dipartimento di scienza della terra dell’università di Firenze fino al 2014 non vi erano segni di cedimento. “Stiamo indagando cosa è accaduto dal 2014 in poi- dice Borrelli- e vedremo anche se alla luce di quelle che sono le analisi scientifiche potrà emergere qualcosa di diverso”. Borrelli si riferisce alla segnalazione fatta da sindaco e cittadini rispetto ad un allarme lanciato già diversi mesi prima che si verificasse la frana.


Lasiritide.it





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