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Senise: postazione automedica chiusa per un giorno. ''Non ci sono medici'' |
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2/01/2019 |
| Nella giornata di ieri, 1 gennaio 2019, la postazione dell’automedica con sede a Senise è rimasta chiusa nei turni della mattina e del pomeriggio. Una chiusura che diversi cittadini ci hanno segnalato evidenziando disagi e lamentele per l’interruzione di un servizio che, ovviamente, è ritenuto e non a torto di primaria importanza. E non solo per Senise, visto che l’automedica interessa un bacino d’utenza che copre gran parte dell’asse sinnico e non solo. Inoltre ha fatto discutere la chiusura proprio in un periodo di festa quando ci sono più presenza nei territori. Tale postazione, per intenderci, è quella che prevede una panda con il medico a bordo che, in molti casi, serve a stabilizzare un paziente in attesa (qualora se ne presenti il caso) dell’arrivo dell’ambulanza. A Senise questo servizio esiste dal 2010. Il perché della chiusura della postazione ce lo ha spiegato il dottor Diodoro Colarusso, direttore del dipartimento emergenza-urgenza di Basilicata. “Uno dei medici- ci ha detto- si è infortunato e per la giornata del 1 gennaio non vi era la disponibilità di nessuno per la sostituzione in quanto nei giorni precedenti si sono dovuti far carico di coprire i turni rimasti scoperti”. Turni scoperti e difficoltà di sostituzione anche perché i medici attualmente effettivi nella postazione senisese sono solo due. “Sì, sono rimasti in due- continua Colarusso- e si sta provvedendo al reintegro degli altri però, purtroppo, non è facile poiché molti medici chiamati non sono disposti a venire. Intanto i turni sono garantiti da tutti i medici che operano nell'area fino a quando sarà possibile. Ma, come detto, per la giornata del 1 gennaio tutti erano già impegnati nelle loro postazioni”. E per quanto riguarda il futuro della postazione senisese aggiunge: “Stiamo acquisendo i turni delle altre postazioni per far sì che quella di Senise sia sempre operativa”.
Mariapaola Vergallito
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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