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Un anno senza verità per Giuseppe Sansanelli. La madre: 'ho fiducia e aspetto' |
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31/12/2018 |
| C’è una nuova ‘madre coraggio’ in Basilicata. Il coraggio di aspettare verità e giustizia, il coraggio di non crollare e, qualora ce ne fosse bisogno, il coraggio di urlare che no, suo figlio non è morto suicida. Questa mamma è Lucia, che esattamente un anno fa, proprio nei giorni tra Natale e Capodanno, ha perso suo figlio di 26 anni, Giuseppe Sansanelli, che si è allontanato dalla casa di famiglia a Sant’Arcangelo ed è stato ritrovato il 17 gennaio, senza vita in un pozzo di un terreno agricolo non troppo distante dal centro abitato. E’ passato un anno dalla scomparsa di Giuseppe, il 26 dicembre del 2017, ma ancora il fascicolo e i risultati dell’autopsia restano secretati. “Stanno lavorando- ci ha detto ieri Lucia- ed io mi fido di loro. So che stanno facendo un buon lavoro. Finché il caso è aperto io ho fiducia e aspetto”. Lucia e suo marito Vito vivono a Bologna ma in queste ore si trovano a Sant’Arcangelo. “Giuseppe è qui, siamo venuti per lui” dicono. Amava camminare, Giuseppe. Si ritagliava spesso i suoi spazi lasciando a casa documenti e cellulari. Ma mai lo aveva fatto senza avvisare preventivamente i suoi genitori e senza dir loro l’itinerario che intendeva seguire. Aveva 26 anni e origini lucane ma abitava da anni nella provincia di Bologna, assieme ai genitori. Prima di tornare in Basilicata, per il Natale 2017, aveva controvoglia firmato la lettera di licenziamento da una ditta per la quale lavorava. I genitori hanno sempre raccontato che amava il suo lavoro ma che si sentiva messo da parte perché chiedeva più tutela e sicurezza. Una situazione che lo faceva stare male e che non lo faceva più apparire la stessa persona. Dopo settimane di ricerche e di avvistamenti nel Metapontino (che poi si sono rivelati non attendibili), il corpo senza vita e completamente denudato di Giuseppe fu rinvenuto in un pozzo nei pressi di località Fosso Sant’Elia (in un punto ad oltre due chilometri dalla Statale) a testa in giù e senza segni sul corpo. Dei vestiti del giovane non c’era traccia. Solo qualche settimana dopo, nello stesso terreno a poche centinaia di metri dal pozzo, furono ritrovate prima le scarpe (con la suola pulita che poco dava l’impressione di essere stata utilizzata in campagna) e poi la felpa (nelle medesime condizioni). “Non crederò mai al suicidio- ci dice Lucia- se un giorno dovessero archiviare il caso come suicidio io mi opporrò con tutte le forze. Fino ad allora aspetto e lascio che chi di competenza svolga il proprio lavoro”. Ha una voce forte Lucia. La forza che lei sta cercando di mettere in questa storia anche per chi, in famiglia, è più fragile di lei. Il caso, per conto della famiglia, è seguito dall’avvocato Gennaro Gadaleta, di Roma. “Mi sento di escludere l’ipotesi del suicidio- ci aveva già spiegato- Sansanelli è stato trovato nudo e in un luogo che non conosceva. Senza apparenti segni sul corpo e con le scarpe fatte ritrovare pochi giorni dopo in un luogo non lontano e visibile rispetto al pozzo. Mi occupo di casi come questo ma posso affermare che si tratta di un caso strano, non credo esistano dei precedenti”. Il mese di gennaio potrebbe portare ad una svolta e potrebbe essere arrivato il momento di conoscere l’esito delle analisi effettuate sul corpo del povero Giuseppe.
Mariapaola Vergallito
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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