Senise, Antico Mercato. Passaggio da Regione a Comune
14/04/2018
Potrebbe essere, finalmente, la volta buona. La struttura costruita all’ingresso dell’abitato di Senise (quella nel perimetro dell’area del rudere dell’antico mercato coperto) sta passando nelle competenze del Comune senisese. A dirlo, in una nota inviata a tutti i comuni del comprensorio, è il commissario liquidatore che, per conto della Regione Basilicata, ha concluso il suo mandato. La Comunità Montana Alto Sinni realizzò l’opera nell’ambito dei PIT (i progetti integrati territoriali) ma non ne fu proprietario, in quanto l’area è inserita nel patrimonio comunale. Per l’utilizzo dell’immobile ci sono alcuni elementi da rispettare, che, in sintesi, riguardano i fini turistici delle attività svolte e la possibilità di utilizzo della struttura alle amministrazioni comunali che facevano parte dell’allora Comunità Montana. E poiché la struttura è gravata da procedimenti giudiziari in corso, sarà sottoscritto un protocollo d’intesa con il Comune di Senise.
“Un lento cammino nei meccanismi della burocrazia” definimmo, un po’ di anni fa, la storia e l’iter che accompagnarono la struttura che nei progetti originari sarebbe dovuta diventare la “porta multimediale verso il Pollino”, situata in uno dei luoghi storici più importanti di tutta la regione: l’antico mercato coperto senisese, originariamente lungo 160 metri ed ora ridotto a rudere che occorre comunque preservare.
I lavori per la riqualificazione dell’antico mercato di Senise cominciarono nel 2005.
Dopo poche settimane, la prima sospensione: la Soprintendenza ai Beni Architettonici di Potenza bloccò i lavori e chiese una variante al progetto originario, considerato non idoneo rispetto alla finalità di valorizzare il rudere in quanto tale.
Il progetto venne cambiato (la Soprintendenza lo definì “accettabile”) e i lavori ripresero dopo oltre un anno, nel febbraio del 2007. Venne realizzata, come da progetto, una nuova struttura che però, in base alla variante prevista, non si trovò più sullo stesso tracciato del rudere ed fu di dimensioni ridotte. Insomma, quella che oggi appare nel perimetro dell’antico impianto.
Dopo qualche mese, però, questa volta a causa di un contenzioso tra l’Ente e l’impresa appaltatrice, i lavori si bloccarono nuovamente. L’impresa cambiò e, i lavori si conclusero nel 2011.
DAI NOSTRI ARCHIVI:
Ricordiamo che l’importo iniziale previsto del progetto fu un milione di euro per la realizzazione della nuova struttura e 600mila euro per l’acquisto delle attrezzature multimediali da collocare a supporto dei servizi al suo interno.
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi di don Marcello Cozzi
Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua