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| Inchiesta petrolio: Lo Bello e Del Rio sentiti da PM di Potenza |
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25/05/2016 |
|  Ivan Lo Bello, vicepresidente di confindustria, entrando nel palazzo di giustizia di Potenza ha dichiarato di essere sereno. Riordiamo che il numero due del "sindacato degli imprenditori" è coinvolto nell'inchiesta petrolio. Nell'ambito della quale è stato interrogato ieri, nella sede della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, anche il ministro Graziano Del Rio.
Il ministro delle infrastrutture è stato sentito come persona informata sui fatti, in merito alla proroga di Alberto Cozzo, commissario portuale di Augusta, in Sicilia.
L'esponente del governo Renzi si è presentato all'appuntamento in bicicletta, ostentando una certa sicurezza.
Il membro dell'esecutivo ha detto chiaramente di non aver ricevuto pressioni di alcun genere, da parte di chicchessia.
Giova ricordare che al vaglio degli inquirenti vi sono le posizioni di diversi individui collegati a Gianluca Gemelli, imprenditore e legato sentimentalmente all'ex ministro Federica Guidi, nell'ambito dello sblocco dei fondi per l'ammodernamento della flotta della Marina militare.
Si ritiene, infatti, che l'imprenditore avrebbe usato la sua influenza sulla ministra proprio per favorire l'impiego di quelle risorse al fine di ottenere quale contropartita aiuti per realizzare un deposito per lo stoccaggio di prodotti petroliferi ad Augusta.
Nello scenario ipotizzato, altri profili da valutare sono: per la sostituzione del comandante della Marina in Sicilia, il capo di Stato maggiore Giuseppe De Giorgi; mentre, per la proroga di Cozzo si sarebbe mosso Lo Bello in ragione dei suoi «rapporti di conoscenza» con Del Rio.
Ed è proprio delle intercettazioni sul secondo di confindustria che ha parlato il ministro, che ha respinto «le cose inventate da Lo Bello», riferendosi ad alcune telefonate secondo le quali risulterebbe che Del Rio sarebbe stato convinto da Lo Bello a «strappare» la nomina quale Autorità portuale del comandante della capitaneria di porto al posto di Cozzo, in modo tale da favorire quest'ultimo.
A queste ipotesi il titolare del dicastero ha risposto: «mai stracciato nessuna nomina».
Gianfranco Aurilio
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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