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| Il vento della Basilicata del romanzo di Francesca Barra farà tappa a Senise |
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29/05/2015 |
|  “(…) Li misi a bagno, dopo averli puliti ben bene, insieme con i peperoni cruschi di Senise. Appesi così, alle finestre, i peperoni sembravano scacciaguai cinesi. Un po’ di fortuna ci portarono sempre, infatti”
Nel racconto cullato dal vento della Basilicata che soffia e porta con sé ricordi e tradizioni, Francesca Barra non poteva non citare anche i peperoni di Senise. E proprio a Senise, domenica 31 maggio alle ore 16,00, presso il convento di San Francesco, la giornalista e scrittrice lucana farà tappa per raccontare se stessa e il suo nuovo libro. Si tratta del suo romanza d’esordio, ‘Verrà il vento e ti parlerà di me’, edito da Garzanti.
L’evento è organizzato dalla testata giornalistica www.lasiritide.it, dall’associazione Assa che da anni si occupa di promozione del territorio da un punto di vista culturale, ambientale ed enogastronomico e dall’Avis senisese ‘Rosa Maria Schiraldi’, una delle sezioni avisine più attive della Basilicata.
Francesca Barra è come ti aspetti sia una giornalista. Caparbia e puntuale nel suo lavoro, un motore sempre acceso e mai fermo dietro ad una scrivania, se non quella del suo bistrot milanese dove, confessa, ‘ho scritto tutti i miei libri’. Sempre sul campo, ha firmato inchieste a stretto contatto con la realtà che raccontava. Francesca Barra è una professionista che è di certo abituata a leggere il suo nome stampato sui libri tra gli scaffali di librerie e biblioteche. Dalla lotta alla mafia nel nome di Giovanni Falcone, alla vita ‘tutta in un giorno’ dei senzatetto di Milano. Eppure ha atteso l’arrivo di questo suo nuovo lavoro con l’entusiasmo delle prime volte. Sarà che, questa volta, a soffiare è il vento della sua Basilicata, quello dei profumi di una terra, l’amore per la cucina e per i sapori che stimolano emozioni e ricordi, radici e futuro. Il libro è un viaggio in due storie: quella di nonna Teresa e quella della nipote Caterina: due protagoniste uguali e diverse, figlie di epoche differenti ma della stessa voglia di rinascere senza tradire la loro provenienza. La Basilicata, Matera prima e Policoro dopo, diventano così la ‘Tara’ a cui tendere sempre, a cui rivolgersi nei momenti di sconforto e nella quale trovare sempre le risposte giuste ad ogni domanda dell’animo.
Alla fine, le due storie, sempre e comunque intrecciate, si riuniranno anche nella forma narrativa e consentiranno a tutte le cose di ritornare al loro posto.
Una storia in cui molti si riconosceranno, per la quale l’autrice ha trovato una colonna sonora molto particolare: il suono di matterelli, mestoli, sugo caldo e fritture; sonagli di un luogo, la cucina, che per tutti, in particolare in terra lucana, riporta alla familiarità dell’infanzia, come il caffelatte prima di andare a scuola.
Mariapaola Vergallito |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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