Serie D/H: il Francavilla impatta a Nardò in inferiorità numerica
24/01/2021
Al Giovanni Paolo II, finisce in parità il confronto tra i padroni di casa del Nardò ed il Francavilla che, in formazione ampiamente rimaneggiata, ha strappato un punto alla rivelazione del campionato, nonostante l’inferiorità numerica maturata per l’espulsione nella ripresa di Caponero appena entrato.
L’inizio è da brividi per le condizioni di Cappiello, che è caduto male e per questo è svenuto per qualche secondo ed è stato costretto ad uscire. Ma per fortuna l’attaccante si è ripreso ed accusa solo un dolore al collo.
La prima opportunità del match arriva da un cross di Nicolao, sul quale Potenza non si coordina bene. I salentini si rivedono con un destro su punizione di Caputo, che termina alto. La prima conclusione dei lucani è di Aleksic, che impegna Milli alla respinta. Poco dopo, pericolo in area rossoblu su cross basso di Gallo. Si rivede ancora Caputo, ma il suo destro sorvola la traversa. Gli ospiti provano a farsi vedere ma senza impensierire più di tanto la retroguardia avversaria e si va al riposo con il risultato che non si sblocca.
Il primo tentativo della ripresa è di Potenza, ma termina a lato. La replica è affidata a Caponero, ma il portiere si fa trovare pronto. Ma sono ancora i pugliesi a rendersi pericolosi con un imperioso stacco di Granado, che finisce di poco alto. Per gli uomini di Lazic la gara si mette male per l’espulsione di Caponero, per somma di ammonizioni. Ma sono proprio i sinnici a passare in vantaggio con Petrucetti, che finalizza un’azione avviata da un’imbucata di Galdean quando mancavano una decina di minuti al fischio finale.
Il Nardò si getta in avanti alla ricerca del pari che arriva al 41’ su punizione di Caputo, che non lascia scampo a Cefariello.
Prima del triplice fischio, i granata cercano ancora la via delle rete su iniziative dalla destra di Cancelli ma non succede più nulla e il match termina in parità.
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi di don Marcello Cozzi
Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua