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Inclusione e disabilità, in occasione dello spettacolo Il Mistero di Notre Dame

5/09/2025

Uno spettacolo sui luoghi dove fare cultura, nella magnifica cornice dalla “Incompiuta”, complesso della Santissima Trinità di Venosa, sull’inclusione, sulla disabilità, sulla necessità di abbattere le distanze fra le persone. Tutto questo, ad impreziosire lo spettacolo “Il mistero di Notre-Dame”, portato in scena l’altra sera dagli ospiti dei Centri dei Padri Trinitari di Venosa e Bernalda e organizzato in collaborazione con i Musei e parchi archeologici di Melfi e Venosa e con il patrocinio del Comune di Venosa.
“Sono felice - ha detto il direttore dei Centri dei Padri Trinitari di Venosa e Bernalda, Vito Campanale, nel ringraziare tutti gli intervenuti - di rappresentare lo spettacolo oggi nella nostra città, per condividere con l’intera comunità in cui operiamo il percorso svolto e i risultati ottenuti frutto di un lavoro collettivo. Non si tratta solo di uno spettacolo, in realtà è parte integrante di un progetto riabilitativo interdisciplinare che attraverso l'arte e il linguaggio del teatro ha permesso agli interpreti di potersi esprimere mostrando quelle che sono le loro capacità non solo comunicative ma anche emotive. La scelta di portare in scena il famoso musical nasce dal fatto che tratta temi come quelli della diversità, dell’emarginazione, ma tratta anche un tema non meno importante: quello dell’amore e della sessualità nell’ambito della disabilità, Quasimodo si innamora di Esmeralda. La rappresentazione – ha concluso Campanale – vuole essere un chiaro messaggio di apertura e di inclusione offrendo la possibilità alla comunità di godere lo spettacolo in uno spirito che abbatte tutte le barriere e le differenze”.
Il dirigente del Ministero della Cultura dei Musei e Parchi archeologici di Melfi e Venosa, Tommaso Serafini ha commentato: “Il Ministero ha avviato percorsi di finanziamento per ampliare l’accessibilità ai luoghi della cultura; accessibilità, che significa non solo abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche garantire un’offerta culturale ad una platea diversificata e con linguaggi diversificati”. “Ringrazio i Padri Trinitari - ha sottolineato la direttrice del Museo e parco archeologico di Venosa, Rosanna Calabrese - per aver scelto l’Incompiuta come scenario in cui rappresentare questa bellissima opera. Stiamo lavorando da anni in tal senso, facendo sì che questi luoghi di memoria si animino e diventino luoghi del presente vitali e attivi”. “Quando si parla di disabilità - ha evidenziato la Garante regionale delle persone con disabilità, Marika Padula - non si parla di imperfezione ma si parla di bellezza e di arricchimento. Come Garante regionale delle persone con disabilità apro le porte a tutti coloro che sentono l’esigenza di doversi anche solo sfogare per qualcosa che purtroppo, nel 2025, ancora manca: siamo lontani da quella che è la vera e propria inclusività. I problemi ci sono, ma nel nostro piccolo, come una piccola goccia, siamo a mettere la nostra opera e il nostro servizio a disposizione della comunità”. Nel suo intervento, il sindaco di Venosa, Franco Mollica ha affermato: “Nel momento in cui l’ho visto per la prima volta al Teatro Stabile di Potenza ho chiesto ai Padri Trinitari di portare lo spettacolo anche a Venosa, una comunità che sta implementando un dialogo e un filo conduttore con un Istituto che opera egregiamente da cinquant'anni nel nostro territorio”. Il vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa, monsignor Ciro Fanelli ha parlato di “una opportunità grande per la nostra comunità vedere allacciato questo legame tra la città e la realtà dei Padri trinitari attraverso l'istituto. Lo stigma della diversità sta nell'occhio di chi guarda e quindi lo spettacolo è un invito a purificare il nostro sguardo, i nostri occhi e a far cadere il muro della distanza rispetto a chi noi consideriamo diverso o non abile come noi”.
Al termine di una serata indimenticabile piena di applausi, sorrisi e tanta emozione, lo spettacolo è stato un successo straordinario, ha emozionato e soprattutto ha fatto brillare i ragazzi ospiti dei Centri dei Padri Trinitari, sul palco. “Un ringraziamento particolare - ha aggiunto il direttore Vito Campanale - va a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo evento: operatori, fisioterapisti, educatori, l’intera equipe. Ognuno di loro, con il proprio impegno e con la propria professionalità ha contribuito a rendere possibile qualcosa di speciale. Dietro ogni dettaglio, ogni sorriso, ogni applauso, c’è il lavoro silenzioso ma prezioso di una squadra che ha creduto fortemente in questo progetto, che ci ha messo dedizione, sensibilità ed instancabile energia”.




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