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| 'Il tempo di un soffio', quinto romanzo di Donato Di Capua |
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30/03/2019 | E’ da oggi nelle principali librerie d’Italia “Il tempo di un soffio” il nuovo romanzo dello scrittore Donato Di Capua, originario di Pietragalla (Potenza). Il libro, edito da dalla nuova casa editrice Les Flaneurs Edizioni, racconta di Khalil, direttore d’orchestra amato e rispettato, che governa musicisti e strumenti in una sinfonia in grado di commuovere e incantare. La vita di Khalil non è stata quella di un privilegiato: nato in Egitto, dal villaggio di Abu Minqar è partito con i suoi genitori alla volta dell’Italia affrontando un tumultuoso “viaggio della speranza” restando in mare da solo per giorni dopo una tempesta prima di essere accolto in una nuova famiglia. “Il tempo di un soffio” è il romanzo di formazione di Khalil, una storia di fiducia riconquistata, di affetto ritrovato e dell’amicizia con Giusy e Marco, un sentimento profondo e in grado di superare ogni barriera. Tanti i temi affrontati nel nuovo romanzo di Di Capua. “E’ una storia di immigrazione a lieto fine, che tocca il problema dell’accoglienza – anticipa lo scrittore - partendo dal presupposto che questa mai dovrebbe essere un problema. Una vicenda che parla di leggi universali e non di razze, di sentimenti e linguaggi che vanno oltre la lingua, la cultura, il colore della pelle, che si spingono ben al di là dei confini territoriali entro i quali ci rinchiudiamo per paura del diverso. È proprio la nostra società alla quale voglio alludere quando descrivo l’orchestra. Il musicista potrebbe avere accanto un uomo caucasico, o una donna di colore, un ragazzo che parla russo anziché svedese, o che comunque capisce a stento l’italiano, perché arrivato il giorno prima dal profondo Egitto: non gli importa. Quel che conta è che legga la sua musica, che la senta dentro proprio come lui e che in un crescendo, arrivino a vibrare insieme della stessa melodia. Vale allora un’unica e sola regola: essere Umani”. Sulla copertina del romanzo, il dipinto di Ilaria Moscardi, pittrice e grafica, vincitrice, alla seconda edizione della Biennale Internazionale di Bari e area metropolitana, del primo premio nella sezione “Arte Figurativa”. Per Di Capua si tratta del quinto romanzo dato alle stampe in poco meno di sei anni: ha pubblicato con Kimerik Il buio della mente, la luce nell’anima (2013), Giocando con le spade di legno (2014, premio “La Ciociara”, Premio “Metauros”, premio letterario nazionale “Un libro amico per l’inverno” e medaglia del Senato della Repubblica Italiana), La croce dentro, dedicato a Papa Francesco (2015, candidato al premio Strega; 2° posto al premio letterario internazionale “Le parole dell’anima”) e L’uomo che vendeva ricordi (2017, candidato al premio Campiello, premio “Un libro amico per l’inverno”). |
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