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Il testamento poetico di Gina Labriola |
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11/04/2012 | Il testamento poetico di Gina Labriola, giornalista, poetessa e scrittrice lucana, in un’epigrafe dedicata a Chiaromonte (Pz), suo paese d’origine: “Dal lume di luna/era nato il mio paese:/sorgeva di notte/e di giorno spariva/ingoiato dal sole./Per questo, sai,/ho questa faccia stralunata!” (‘In uno specchio la fenice’ – Laterza). La prossima estate, ad un anno dalla sua scomparsa (si è spenta a Marsiglia, il 2 aprile 2011), l’Amministrazione del piccolo comune lucano deporrà una targa davanti al portone dell’atelier, dove ogni primavera l’artista era solita recarsi, per imprimere su seta le sue poesie. Allestito nel ‘catuoio’ (magazzino, dimora per l’asino, in dialetto lucano) dell’antico palazzo di famiglia, il laboratorio artistico, lasciato in eredità alla sua terra, oltre alle tele in seta dipinte dalla stessa Labriola contiene oggetti provenienti dalla Persia, collezioni di manufatti antichi in ferro, rame, alluminio e ceramica; raccolte di libri, fotografie e manifesti, oggetti personali custoditi in grandi bauli in legno. L’ “Estate chiaromontese” 2012, non vedrà solo la cerimonia di commemorazione e l’epigramma sulla porta del “Cat-atelier”, come l’artista amava chiamarlo, ma anche l’esposizione delle sete di Gina Labriola e l’organizzazione di un premio letterario in suo onore. Il sindaco, Antonio Vozzi, ha promesso l’intitolazione di una piazza del centro storico ma, per ragioni burocratiche, bisognerà aspettare l’estate 2016. Il vuoto incolmabile lasciato da Labriola nella cultura mondiale (ha vissuto undici anni in Iran, lavorando all’Istituto Italiano di Cultura e insegnando italiano presso l’Università di Teheran, oltre ad essere stata corrispondente dell’ANSA e collaboratrice dell’ISMEO. Tra il 1974 ad il 1978 si trasferì a Barcellona dove ho insegnato italiano e continuato a scrivere e pubblicare libri di poesie. Trasferitasi in Francia, ha insegnato lingua e letteratura italiana presso l’Università di Rennes, in Bretagna) sarà in parte attenuato dalla pubblicazione della sua opera in formato e-book, che ne garantirà una circolazione più ampia, e dall’uscita del romanzo postumo “Sherazade lucana”.
Angela Milella
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