Torna tutta la magia di Giuseppe Brancale (1925-1979) nei suoi racconti inediti e nel romanzo epistolare 'Lettere a Michele', editi in volume da Polistampa: una nuova sorprendente espressione della riscoperta di un grande scrittore, nato in Basilicata, nel 1925, a Sant'Arcangelo (Pz) e vissuto a stagioni alterne a Firenze, fino al 1979. Polistampa ha edito le opere di Brancale in quattro volumi di 'Opere Complete': 'Il rinnegato', quindi 'Echi nella valle' e 'Fantasmi che tornano' e ora "Lettere a Michele e altri racconti", in un'edizione curata dal Centro studi umanistici dell'Abbazia di San Savino guidato da Luca Nannipieri.
Brancale scrisse i racconti negli anni Settanta, talvolta contemporaneamente alla stesura di 'Echi nella valle' e 'Fantasmi che tornano'. Lesse la prima versione di 'Saka' all'amico Michele Di Gese (1930-1975) cui dedicò, dopo la sua scomparsa nel 1975, il suo ultimo lavoro, concepito inizialmente come racconto ('Caro Michele', qui proposto in appendice) e poi diventato romanzo epistolare, pubblicato nel giugno 1977 da Grafistampa come 'Lettere a Michele'.
Luca Nannipieri, direttore del Centro studi umanistici dell'abbazia di San Savino, afferma presentando il volume:
"Esiste una letteratura del Novecento costituita da autori non conosciuti o poco valutati, che nel dialogo, nel confronto o nel conflitto con i grandi poeti o narratori già canonizzati, hanno saputo imprimere una nota personale, distintiva, spesso autorevole. Giuseppe Brancale è uno di questi scrittori. Se occorre, come necessariamente occorre, valutare la sua tenuta stilistica e la sua visione e porle a confronto con i suoi più famosi conterranei Sciascia, Brancati, Vittorini, Alvaro, Gatto, Consolo, Pizzuto, Quasimodo, Bufalino, è anzitutto necessario rendere visibili, leggibili, consultabili, giudicabili le sue opere. Solo dall'evidenza nasce la consapevolezza, e dalla consapevolezza le proporzioni, le debite grandezze, la misura di giudizio".
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