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Basilicata sempre più ..set! I briganti di Tacco e Spada |
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13/03/2012 | La compagnia bersaglieri del capitano Giordani deve liberare una zona della Basilicata dal bandito Raffa Raffa, fedele ai Borboni. Il capitano è per i metodi spicci, il commissario Siceli, ex funzionario borbonico, è per un lavoro più sottile, predilige l’astuzia. Durante un’azione di rastrellamento viene catturata Zitamaria, una giovane donna che ha subito violenza da Raffa Raffa. La donna fugge. Con l’aiuto di suo marito, Sicele scopre il rifiugio del bandito, riducendo la giustizia a questioni private. Accorre Giordani con una pattuglia e attacca battaglia. Raffa Raffa viene ucciso a coltellate dal marito di Zitamaria. Il film si conclude con la resa, con la conta dei morti e feriti, mentre il vento soffia sulle piume dei bersaglieri che ritorneranno a casa e sulle croci dei caduti.
Il film è tratto dal romanzo di Riccardo Bacchelli, ridotto per lo schermo da Federico fellini, Tullio Pinelli e Pietro Germi. Moralista, influenzato da John Ford, Germi ha creato un western militare, un western alla John Ford, appunto, usando lo stile del cinema d’azione classico. Ci sono di John Ford: i feriti, i morti, le veglie attorno al fuoco, la tristezza delle gesta compiute, delle vittorie inutili. Il capitano Giordani, interpretato da Amedeo Nazzari, è un militare alla John Wayne che deve risolvere con le fucilate ciò che i politici non sanno risolvere con le parole.
Un film storico in cui Germi descrive le conseguenze della liberazione del Sud: il brigantaggio, la guerra civile combattuta nel meridione. Emerge il realismo della ricostruzione e delle psicologie. Le immagini raggiungono l’apice di crudeltà, ad esempio, nel saccheggio di Melfi. Scene simili si ritroveranno in Luchino Visconti.
Nicoletta Fanuele |
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