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Fare banca in modo diverso si può |
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5/03/2012 | Nel pomeriggio di venerdì due marzo vi è stata la visita del Direttore Generale della “Banca Di Credito Cooperativo Monte Pruno” alle strutture per minori in difficoltà gestite dalla Cooperativa Smeraldo nei Comuni di Gallicchio e Missanello. Il dr Albanese ed i suoi collaboratori si sono intrattenuti con i piccoli ospiti condividendo con essi momenti di vita quotidiana e di spontanea e autentica affettività che ci hanno fatto riflettere sull’importanza di questa iniziativa. La BCC Monte Pruno ha infatti scelto, sin dalla sua nascita, di attuare una politica bancaria con una forte connotazione “etica” nel senso più alto del termine. Lo stesso direttore Albanese ci ha raccontato dei tantissimi interventi messi in atto dall’Istituto a favore delle imprese, delle famiglie e del mondo dei giovani. La cosa che più ci ha sorpresi, inducendoci a dare evidenza alla cosa, sono le iniziative “non profit” che la banca promuove e sostiene e che sono motivate solo dalla volontà di fare del bene al prossimo ed essere di aiuto alle persone in difficoltà. Se da una parte può essere lodevole che il Direttore Generale di una banca voglia conoscere da vicino una realtà imprenditoriale con la quale collabora, al punto di recarsi personalmente a stringere la mano ai lavoratori nel loro ambiente di lavoro, dall’altro la scelta di devolvere una parte degli utili per fini umanitari rende questa loro scelta degna di essere proposta come esempio per un modo diverso, e a nostro parere auspicabile, di fare banca. In questo modo l’istituto di credito non rappresenta solamente un edificio stilizzato, coloratissimo e ben curato, che presta i soldi e che nel momento della difficoltà riversa quello stesso formalismo, freddo e distaccato, nei rapporti col cliente.
Poggiando la propria attività anche su solidi valori morali la Banca di cc Monte Pruno mostra il volto umano di persone concretamente interessate alla realtà in cui vivono e in cui vanno ad investire. Professionisti capaci di valutare un investimento e guidare e consigliare il cliente affinché ciò che si va a fare possa avere i presupposti per una buona riuscita. Parlando, abbiamo scorto nelle loro parole un vero e genuino amore per i giovani, la concreta volontà di aiutare le donne ad entrare nel mondo del lavoro sostenendo e dando fiducia alle imprese che le vedono protagoniste. Un altro tema sul quale il direttore si è soffermato, con calore e passione durante l’intervista rilasciataci, è il legame che deve esserci tra banca e territorio. E a pensarci bene risulta poco comprensibile, se non alla luce di una ottica vecchia e non più sostenibile che vedeva la banca come il luogo dove depositare i pochi risparmi del cittadino assistito, il modo di fare di chi ritiene ancora oggi di poter non investe in questo senso. Un territorio ben sviluppato ed economicamente forte consente alla banca di svolgere appieno il proprio compito in un contesto di crescita continua, non solo economica ma anche sociale e culturale. Diciamo infatti, e senza dubbi, che lo sviluppo economico, che si ottiene con l’impresa, ha come naturale conseguenza lo sviluppo sociale e culturale e questo non si può fare senza un adeguato sistema bancario che sostenga o meglio che investa, sul proprio territorio.
Ci auguriamo che il modo di intendere non solo l’economia ma anche la vita in generale degli uomini che gestiscono la Banca di Credito Cooperativo Monte Pruno possa essere condiviso e preso ad esempio da tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo e la salvaguardia della nostra Regione.
Antonio Salerno
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