|
Marcia globale per il clima,anche la delegazione lucana a Roma |
---|
30/11/2015 | “Oggi lottare per un buon accordo globale sul clima vuol dire combattere le lobbies delle fonti fossili, rifiutare il terrorismo, rilanciare la democrazia e la pace. Parigi oggi è il luogo simbolico per eccellenza per esplicitare le connessioni profonde tra clima e pace, tra petrolio e guerra. L’emergenza climatica non può essere affrontata con gli strumenti della guerra e richiede un accordo globale e un organismo autorevole che ne verifichi l’applicazione”.
Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, è intervenuto così, oggi mentre partecipava alla Marcia per il clima che si è svolta a Roma, in occasione dell’apertura a Parigi della COP21, la conferenza Onu sui cambiamenti climatici. L’appuntamento era uno dei 2300 eventi in tutto della Global Climate March, la più grande mobilitazione della storia contro i cambiamenti climatici, animata da organizzazioni della società civile, sindacati, studenti, cittadini e gruppi religiosi di 150 paesi, per chiedere ai loro governi di sottoscrivere a Parigi un accordo legalmente vincolante, equo ed efficace contro i cambiamenti climatici.
“I governi di tutto il mondo, riuniti a Parigi - ha proseguito Cogliati Dezza - dovranno giungere a un accordo equo e legalmente vincolante, che consenta di limitare il riscaldamento globale almeno al di sotto di 2°C e acceleri la transizione verso la decarbonizzazione. La scommessa è che si possa assicurare un futuro giusto e sostenibile per tutto il pianeta con un mondo alimentato al 100% da energia rinnovabile entro il 2050. Serve una forte volontà politica per un irreversibile cambio di rotta”.
All’iniziativa di Roma per il clima e per la pace, organizzata dalla Coalizione italiana Clima costituita da oltre 150 organizzazioni, ha partecipato anche una delegazione di Legambiente Basilicata Onlus per ribadire – insieme all’Abruzzo, con la vicenda della piattaforma Ombrina Mare – un secco NO alla ricerca e all’estrazione di idrocarburi nel nostro mare e sulla nostra terra.
“Serve - ha aggiunto Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente - un taglio drastico dei sussidi alle fonti fossili, per riequilibrare il mercato e liberare denaro (secondo il FMI 1.800 miliardi di euro) da mettere a disposizione delle misure di mitigazione e adattamento per combattere i cambiamenti climatici in tutto il mondo. In Italia, su questo fronte il governo sta sbagliando: con una scelta irresponsabile rilancia le trivellazioni e fa regredire le rinnovabili. Speriamo che ha Parigi sappia cambiare drasticamente direzione e sostenere l’eliminazione totale ed equa dei sussidi alle fonti fossili entro il 2020”.
|
| | |
archivio
E NEWS
|
WEB TV
|