“Area Lausberg, Memoria e Futuro”, questo il tema che ha visto intorno a un tavolo illustri studiosi, ricercatori, antropologi di fama, come Luigi Maria Lombardi Satriani; associazioni, dirigenti scolastici, cittadini, il documentarista e regista Luigi Di Gianni, tra le più autorevoli personalità della cinematografia mondiale; linguisti, come Giovanni Percoco, che in maniera certosina ha parlato della matafonia, ma ha anche messo in evidenza le differenze con la Mittelzone. Iniziativa, quella organizzata dall’amministrazione comunale, assessorato alla cultura di Oriolo, in provincia di Cosenza, che dovrebbe portare a istituire un centro studi, aperto a tutte le istanze del territorio calabro-lucano. Si propone, quindi, una vera e propria ricognizione critica del proprio passato culturale, comprensivo degli aspetti storiografici, archeologici, socio economici, antropologici, in modo che ognuno possa essere consapevole del proprio passato. Una fruizione – ritengono i convenuti – democratica al massimo, capace di garantire a tutti e a ciascuno il libero rapportarsi a tale passato e la conseguente decisione di come valorizzarlo e come utilizzarlo. Il passato, infatti, hanno sottolineato i relatori, non può essere oggetto di una contemplazione estatica o meramente nostalgica (anche se non occorre neanche demonizzare l’eventuale sentimento nostalgico) ma deve essere assunto come mezzo indispensabile per essere pienamente soggetti nel proprio presente, la titolarità delle proprie azioni non può essere demandata all’esterno delle comunità, da centri comunque autoritari che tendono inevitabilmente all’eterodirezione, ma deve rientrare nell’ambito decisionale di ogni soggetto. La consapevolezza del presente - ha sottolineato Satriani- deve servire per decidere in quale direzione occorre impegnarsi per sviluppare il proprio futuro. Alla luce di questo, il progetto comune-ha proseguito- dovrà potenziare al massimo le energie di tutti e di ciascuno per garantire progresso e sviluppo. Questo è l’itinerario. Idea all’apparenza semplice, ma capace, se sposata sino in fondo, a cambiare il volto di un territorio tra le antiche terre della Sibaritite e il Metapontino. L’apporto di chiunque sarà fondamentale. Le progettualità diverse, come laboratorio teatrale, cinematografia e tanto altro. Il centro si dovrà dotare di un comitato scientifico che individuerà anno per anno una serie di concrete manifestazioni per raggiungere i suoi fini istituzionali e per coinvolgere le comunità locali nelle iniziative proposte. In questa prospettiva, si ravvisa indispensabile una contaminazione quotidiana tra realtà locali, università, scuole di ogni ordine e grado, associazioni, liberi studiosi, della quale dare via via conto in un portale aperto alla collaborazione di ognuno. E’ emersa la convinzione che i processi storici sono irreversibili, che non si possono auspicare impossibili passi indietro, e la consapevolezza, ancora, che la cultura critica è sempre in movimento, frutto di faticosa e irrinunciabile conquista, come ha precisato nel suo intervento il professore Giuseppe Roma, archeologo dell’Università della Calabria, che ha pensato anche il nome del centro: “Nuovo Rinacsimento”. Durante il corso della manifestazione, moderata dallo storico Vincenzo Toscani, dopo i saluti del vicesindaco Vincenzo Diego, che ha introdotto i lavori, e del prof. Leonardo Viafora (dirigente scolastico dell’IPSIA E. Aletti, Trebisacce-Oriolo), sono intervenuti l’antropologo Piero De Vita, i rappresentanti delle locali associazione Per lo sviluppo dell’Alto Jonio – Umberto Pagano e Pro Loco (rispettivamente, Daniele Corrado William Toscani, e Renato Simonelli), Vincenzo Lo Vaglio per la Pro Loco di Teana (Pz), Erminio Truncellito per il Parco Letterario Isabella Morra di Valsinni (Mt), una rappresentanza del Centro Studi Albino Pierro di Tursi (Mt), nonché l’assessore Luigi De Rose del Comune di Senise (Pz), la dott.ssa Schettini Rosa (dirigente scolastico dell’ITCG di Senise), Pasquale La Sala in rappresentanza delle associazioni e dell'amministrazione di Cersosimo e Antonio Maria D’amico, presidente Fita (Federazione Italiana Teatro Amatoriale).Infine, appare emblematico il suggerimento del prof. Satriani per il futuro logo del Centro Studi calabro-lucano, ovvero, l’opera: Da dove veniamo? Che siamo? Dove andiamo? di Paul Gauguin, che rinvia al concetto di identità, la cui costruzione non può prescindere dall’incontro con l’altro nel suo divenire.
V.D.
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