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Recensione libro di Umberto Cecchi “Oriana Fallaci “ |
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25/09/2015 | Il libro di Umberto Cecchi “Oriana Fallaci “ edito nel 2013 con una ristampa nel 2014 ma sempre attuale in quanto la giornalista e scrittrice fiorentina, malgrado sia deceduta rimane sempre nei nostri cuori, mette in rilievo tra le altre cose che d che lei, su molte cose che noi non vogliamo vedere in quanto ci fa comodo non vederle, dava, pur con la veemenza che le era naturale quando pensava d’aver ragione, giudizi piuttosto azzeccati.
Gli stessi che aveva dato anche lui inascoltato profeta Oswald Spengler, all’inizio del novecento, preconizzando l’agonia e la morte dell’occidente nel suo volume “Der Untergang des Abenlandes ( il tramonto dell’Occidente), al quale rispose e si oppose con libro corposo di circa 400 pagine, Otto Dikens, un nazista docente di filosofia all’Università di Augusta, dando alle stampe “Die Auferstehung des Abendlandes (La resurrezione dell’Occidedente),che era ovviamente merito del nazionalsocialismo.
Essa oltre ad essere stata scrittrice è stata anche giornalista spesso in polemica con i colleghi sul modo di pensare di certi eventi, ed amava dire la verità senza condizionamenti di sorta.
Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 e la scoperta del cancro che l’ha colpita, scrive la controversa e dibattuta trilogia sull’islamismo e sulle radici dell’Occidente: La Rabbia e l’Orgoglio, 2001; La forza della Ragione, 2004; Oriana Fallaci intervista se stessa. L’Apocalisse, 2004. Muore il 15 settembre 2006 a Firenze, dove è sepolta presso il Cimitero degli Allori.
Biagio Gugliotta
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